Mentre oltre 11 milioni di italiani approfitteranno del ponte pasquale per una vacanza al mare, in montagna o nelle città d’arte, saranno oltre 5 milioni i connazionali che lavoreranno tra la domenica di Pasqua e il lunedì dell’Angelo. Lo rileva l’Ufficio studi della CGIA su dati Istat, mettendo in evidenza come un’ampia fetta di lavoratori – tra dipendenti e autonomi – non potrà concedersi giorni di festa.
Lavoro festivo in crescita costante
Secondo le stime, i lavoratori coinvolti saranno 5,1 milioni: di questi, 3,8 milioni sono dipendenti e 1,3 milioni autonomi, impiegati in attività che non possono fermarsi, come sanità, sicurezza, trasporti, agricoltura, informazione e turismo. Dal 2012, con la liberalizzazione degli orari del commercio, il lavoro durante i festivi è aumentato costantemente. Oggi il 20,4% dei dipendenti lavora anche nei giorni di festa, mentre tra gli autonomi la percentuale è del 25,8%.
Alberghi, sanità e commercio trainano l’occupazione festiva
A guidare la classifica dei settori con più lavoratori attivi nelle festività ci sono alberghi e ristoranti (785mila unità), sanità e case di cura (774.500) e commercio/esercizi pubblici (689.900), che insieme rappresentano il 60% dei dipendenti attivi nei giorni festivi. La percentuale dei dipendenti tenuti a lavorare la domenica sale al 70,2% negli alberghi/ristoranti, al 32% nel commercio, al 25,7% nella PA e al 24,5% nei trasporti.
Sardegna, Liguria e Abruzzo in vetta alla classifica
La regione con più lavoratori attivi durante le feste in valore assoluto è la Lombardia (593.600), seguita da Lazio (465.600), Veneto (323.400) ed Emilia-Romagna (287.400). Ma è in Sardegna, Liguria e Abruzzo che si registra la maggiore incidenza percentuale sul totale dei lavoratori: rispettivamente 26,9%, 26,9% e 24,9%.
Italia sotto la media UE per lavoro nei festivi
Nonostante i numeri, l’Italia resta sotto la media europea per percentuale di lavoratori dipendenti attivi nei giorni festivi: 20,4% contro il 20,6% della media UE. Maggiori le percentuali nei Paesi Bassi (38,6%), Malta (35,8%) e Finlandia (35,4%). Sotto la soglia italiana ci sono Spagna (19,9%) e Germania (14,6%).
L’elenco dei lavoratori sempre in servizio
Dall’infermiere al pizzaiolo, dal tassista al panettiere, la lista delle professioni in servizio anche a Pasqua e Pasquetta è lunga. Si va dai lavoratori della sanità e della sicurezza pubblica, fino agli operatori di spettacoli, musei, trasporti, ristorazione, media e agricoltura. Per molti di loro, il calendario festivo non cambia nulla: il lavoro continua, anche nei giorni di festa.
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