“La petizione presentata al Parlamento europeo da Mattia Cusani, a nome dell’Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia, mette in luce un problema evidente: il governo italiano sta affossando un intero comparto con norme ingiuste e irragionevoli, in contrasto con il diritto dell’Unione Europea”. A dichiararlo è Valentina Palmisano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
Nel mirino ci sono gli emendamenti al “DDL Sicurezza” e il decreto ministeriale che ha classificato il CBD come sostanza stupefacente. “Non sono provvedimenti di buon senso — afferma Palmisano —, ma scelte che ignorano la giurisprudenza europea e mettono in ginocchio un settore che, invece, dovrebbe essere sostenuto”.
La filiera della canapa industriale in Italia coinvolge oltre 3.000 aziende agricole e centinaia di imprese che investono in ricerca e produzione sostenibile, con una presenza significativa di giovani imprenditori, soprattutto nel Mezzogiorno, tra Puglia, Calabria e Basilicata. “Invece di incentivare questa economia circolare — conclude l’europarlamentare — il governo ha deciso di criminalizzarla, creando solo incertezza. Chiediamo alla Commissione Europea un intervento deciso per far rispettare i principi del diritto europeo”.
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