Si chiama Psc, è il piano di sicurezza e coordinamento che ogni azienda deve redigere prima di aprire un cantiere. Che il ponteggio ci sia oppure no. Anche questa documentazione, che indica gli accessi, l’attacco delle funi, i pericoli e come evitarli, sarà nelle prossime ore al vaglio degli inquirenti che stanno cercando di far luce sulla tragedia che si è consumata in viale Leopardi mercoledì in tarda mattinata. A perdere la vita cadendo giù dal quarto piano di una palazzina l’operaio 25 Razvan Gurau, originario della Romania ma da anni in Italia. Era appeso a delle funi per dei lavori di ristrutturazione con questa nuova tecnica che prende il nome dalla società Edac, acronimo di edilizia acrobatica. Una tecnica che elimina i ponteggi e che è stata inventata in America per poter lavorare sui grattacieli. Un modo di lavorare che, all’inizio, ha riscontrato non poche perplessità nei tecnici dello Spesal. Poi però è stata accettata anche in Italia. Prevede dei corsi specifici per gli operai e l’utilizzo di funi di acciaio, un po’ più piccole di quelle utilizzate per gli ascensori. Com’è è potuto accadere che venissero tranciate di netto? Ora, quel materiale è sotto sequestro così come la documentazione che dovrebbe accompagnarlo. Perché le funi sono sottoposte per legge a controlli di sicurezza sia visivi che strumentali, ossia eseguiti con dei sensori, che devono essere poi registrati. Tutto questo servirà a capire cosa è accaduto

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