Omicidio trans Ambra uccisa a San Giorgio: arrestato presunto killer, incastrato da telecamere

BARI- Finalmente sembra avere un nome il killer della trans Ambra, uccisa nei pressi dell’ex pastificio alle prime ore del 23 settembre 2018 a Bari San Giorgio: i poliziotti della squadra mobile hanno arrestato nella giornata di oggi, 24 ottobre, il presunto assassino di 51 anni, residente nella provincia di Bari.

Le indagini sull’omicidio del 40enne che, travestito da donna, si prostituiva nei pressi dell’ex pastificio non si sono mai interrotte, e dopo un caparbio e certosino lavoro di ricostruzione degli accadimenti e di tutti gli elementi investigativi acquisiti, la squadra mobile della Questura di Bari ha arrestato, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal gip presso il Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, il presunto autore dell’assassinio.

L’omicidio di Ambra: trovata morta con un fendente al collo

La notte di domenica 23 settembre 2018, la vittima è stata trovata esanime, in una stradina buia, all’interno della propria auto, nella quale si era appartata con un cliente, presumibilmente per consumare un rapporto sessuale a pagamento.

Il decesso, immediato, è stato provocato da una coltellata inferta al collo, che recidendo l’arteria carotidea ha causato uno shock emorragico. Le immagini acquisite dai sistemi di video sorveglianza hanno consentito di accertare che la vittima, approcciata da un soggetto nel luogo di abituale stazionamento serale, alla guida della propria autovettura, ha percorso alcune decine di metri e si è immessa nella stradina, seguita dall’auto del cliente.

L’assassino incastrato dalle telecamere

Lì è stato commesso l’omicidio e, proprio dalla stradina sterrata, le telecamere della zona hanno ripreso l’auto del presunto omicida, una Fiat Punto di colore grigio metallizzato, con un tender di colore arancio posizionato sul tetto, cercare di allontanarsi dal luogo del crimine.

Qualcosa è andato storto; infatti, l’auto, presumibilmente a secco di carburante, non è ripartita e al conducente non è restato che provare a riaccenderla, spingendola in direzione Torre a Mare e, con l’aiuto di due ignare persone, a bordo di una Renault Clio grigia, in transito, spingerla sino a farla sparire dall’inquadratura della telecamera.

Le indagini si sono dimostrate particolarmente complesse, perché la definizione delle immagini disponibili non ha consentito di rilevare la targa della citata Fiat Punto. Pertanto, si è reso necessario identificare e analizzare le corrispondenze tra l’autovettura del video e tutte quelle di modello e serie corrispondenti, immatricolate e circolanti in Bari e provincia (nel numero di diverse migliaia).

Inoltre, attraverso i tradizionali strumenti investigativi, è stata tracciata la rete di legami e frequentazioni, anche occasionali, delle vittima, e sono stati svolti accertamenti diretti ad accertare il coinvolgimento, nell’evento, di una rosa di sospettati.

A carico del soggetto arrestato, in particolare, si è delineato un grave e convincente quadro indiziario, sul quale il gip del Tribunale di Bari ha disposto la custodia cautelare in carcere.

In particolare, si è accertata la corrispondenza somatica tra l’indagato 51enne e il soggetto apparso nel video (colui che spingeva la Fiat Punto), la sua disponibilità di una Fiat Punto corrispondente a quella delle immagini, il possesso, quando si è consumato l’omicidio, di un tender colore arancio, la disponibilità di un immobile nelle vicinanze della scena del crimine, proprio nella direzione di allontanamento del mezzo, la frequentazione del mondo della prostituzione maschile e femminile, la detenzione di un coltello non particolarmente diffuso, ma corrispondente per misura, tipologia e modello a quello rinvenuto sulla scena del crimine (ed utilizzato per l’omicidio), l’impegno con il suo apparecchio cellulare, in fase di allontanamento dalla scena del crimine, di una cella telefonica compatibile con il luogo dell’assassinio.

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