Nubifragi e grandinate: Cia Puglia, ‘Agricoltura in ginocchio’

BARI – Il nubifragio intenso che si è abbattuto nel pomeriggio di venerdì 12 agosto, a Cerignola e a Orta Nova, in provincia di Foggia, ha provocato numerosi danni. Le conseguenze più rilevanti per vigneti completamente allagati. L’acqua può portare a marcire i grappoli d’uva e, se ristagna, si potrebbero sviluppare le tanto temute fitopatologie. Ma si registrano ingenti danni anche al settore ortofrutticolo proprio mentre pesche e albicocche sono in fase di raccolta. Distrutte anche le piantine riseminate a carciofo, ma non solo. Quasi contemporaneamente, una violenta grandinata si è abbattuta a Grottaglie, Martina Franca, Laterza e Ginosa, in provincia di Taranto. La grandine resta la più temuta dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno.

I forti temporali, soprattutto con precipitazioni abbondanti, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e favorisce frane e smottamenti. Sono evidenti gli effetti del dissesto idrogeologico. In questi giorni le raffiche di vento e i forti temporali hanno fatto salire il conto dei danni nelle campagne in un territorio già duramente provato dal caldo e dalla siccità che ha seccato la terra e ridotto i raccolti. Non vi è giorno, ormai, in cui non si registrano calamità naturali: siccità, alluvioni, grandinate, bombe d’acqua, nevicate, gelate. L’incidenza delle calamità naturali è ormai devastante per l’agricoltura pugliese.

“In più occasioni abbiamo chiesto di adottare provvedimenti per salvaguardare la nostra agricoltura – dice Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale CIA. Come organizzazione agricola abbiamo sollecitato gli enti preposti a riformare la legge 102/2004. Inoltre, è necessaria la costituzione di un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale e in parte dai fondi del Psr. Occorre inserire nella nuova programmazione Psr una serie di incentivi da destinare alle imprese per la dotazione e installazione di reti antigrandine. Altrettanto importante è l’accelerazione delle istruttorie per il riconoscimento degli indennizzi. Tali richieste sono parti integrante del documento di mobilitazione redatto da CIA Puglia e presentato alle prefetture e ai rappresentanti istituzionali delle province pugliesi”.

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