Nello scorso mese di ottobre il Sindaco di Monopoli, Angelo Annese, in seguito a diverse segnalazioni giunte a Palazzo di Città, tra cui quelle dell’Associazione Tutela delle Contrade Monopolitane, aveva scritto all’Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, e al dirigente della Sezione Gestione sostenibile e tutela delle risorse forestali e naturali, Domenico Campanale, chiedendo provvedimenti urgenti. La risposta non si era fatta attendere ed era stata assicurata la massima attenzione e disponibilità dell’Assessorato regionale sulla problematica dei cinghiali nel territorio extraurbano di Monopoli, confermando che i cittadini e le aziende monopolitane potranno avanzare specifica richiesta di indennizzo degli stessi all’ATC Provincia di Bari o alla Regione Puglia, rispettivamente nel caso in cui i danni alle produzioni agricole e/o zootecniche si verifichino in territorio di “caccia programmata” o all’interno del perimetro dell’Oasi di Protezione “Monte San Nicola”.
Nel corso dell’incontro al quale hanno partecipato il Commissario Straordinario Ambito Territoriale di Caccia Antonio Santoro, il tecnico ATC Bari Giovanni Ferrara, il ricercatore del Dipartimento di Bioscienze Lorenzo Guadiano, per il Comune di Monopoli il ViceSindaco Alessandro Napoletano e il Consigliere Comunale delegato all’Agricoltura Giovanni Martellotta è stata affrontata la questione al fine di individuare una soluzione per il futuro. Ne è seguito un sopralluogo nelle area di Monte San Nicola e contrada Santa Teresa dove sono state avvistate le tracce dei cinghiali transitati (terra scavata e rivoltata, muretti a secco demoliti e tronchi d’albero scortecciati) e raccolte le testimonianze di agricoltori che hanno visto scorrazzare branchi di cinghiali sia di giorno che di notte.
L’Amministrazione Comunale di Monopoli si è impegnata a fare richiesta alla Regione di revoca della Zona di Ripopolamento e Cattura “San Nicola” in quanto costituita da aree boschive all’interno delle quali, di giorno, si rifugiano i cinghiali per poi uscire di notte nelle aree limitrofe coltivate, provocando ingenti danni ai raccolti degli agricoltori. Zone come queste offrono ai cinghiali rifugio e protezione anche dal disturbo antropico.
L’Ambito Territoriale di Caccia di Bari provvederà, nell’immediato, a verificare la possibilità di perimetrare delle zone di braccata e/o girata, nel territorio limitrofo a tale zona, al fine di individuare spazi idonei ad esercitare la caccia di selezione al cinghiale, previa autorizzazione della Regione Puglia.
L’utilizzo di trappole come le gabbie e la caccia collettiva rappresentano il miglior espediente in un contesto densamente popolato come quello della Città Metropolitana di Bari. Dal Dipartimento di Bioscienze è stata assicurata l’applicazione, a partire dal 2023, del Piano di Monitoraggio e Gestione del Cinghiale nel contesto regionale pugliese che potrebbe, tra l’altro, risolvere le problematiche legate al destino dei capi catturati.
Il Comune provvederà, infine, a chiedere alla Regione Puglia, in quanto ente competente, di dare attuazione al Piano di Controllo in fase di autorizzazione, all’interno del territorio comunale, utilizzando in maniera sinergica le gabbie di cattura e gli abbattimenti, mediante interventi di controllo da postazione fissa e/o interventi di girata.
potrebbe interessarti anche
Bari-Brescia: daspo per 5 tifosi bresciani dopo scontri al San Nicola
Bari, le opere di Pete Sludge nel mercato Sant’Antonio
Inail, infortuni mortali in itinere più che raddoppiati in Puglia
Regione, Stellato torna nel centrosinistra
Meloni, Fitto e Regionali: l'”Indipendenza” di Alemanno
Foggia, sequestrarono e picchiarono minorenne: 5 arresti