Molfetta: Botta e risposta tra vecchia e nuova dirigenza

 

“Rompo il Silenzio perché come dice qualcuno…. Stanno rompendo il Mio.. Giocattolo!”. Comincia così un post di Ennio Cormio, ex presidente del Molfetta che prende di mira la nuova dirigenza e la gestione del club. L’ex numero uno biancorosso, che si fregia di “aver riportato il Molfetta in Serie D dopo 30 anni”, non risparmia accuse: dalla “caparbietà idiota di tenere in sella un incapace…” al “continuate a scrivere “puttanate” dietro i profili Fake e dimostrate che siete “non credibili” ovvero dei senza palle!Il Calcio è un’altra cosa!”.

La risposta dell’attuale dirigenza non si è fatta attendere, ed è arrivata tramite un nota stampa, in cui non si nomina mai Ennio Cormio: “Premesso che avremmo preferito il silenzio, confermiamo che il giocattolo è in buone mani dopo aver corso il rischio di rompersi definitivamente per via del comportamento del precedente gestore. Soltanto la voglia di non far scomparire il Molfetta Calcio, grazie a cinque nuovi soci, ci consente ancora di gioire di questo giocattolo che sino alla fine di Giugno era così malandato da doverlo buttare… Cinque tifosi veri del giocattolo, con ingenti finanziamenti, hanno rimesso in corsa la Molfetta Calcio. La conferma viene dal fatto che si sta ancora pagando debiti di oltre un anno che il gestore del giocattolo ha lasciato ai nuovi soci.

Questi nuovi soci che caparbiamente continuano a credere nell’incapace idiota, che guarda caso, ha portato la squadra in serie D ed ora, il prestigiatore precedente vorrebbe buttarlo giù dalla sella interrompendo una…love story… che dura da quattro anni. I “senza palle” possono dimostrare al prestigiatore di essere degli ottimi imprenditori che danno un lavoro a oltre 200 persone e sono in grado di valutare se e quando la love story dovrà finire assumendosene le responsabilità o i meriti secondo quello che succederà. Caro prestigiatore o gestore del giocattolo, la smetta di sputare veleno su quello che fu in piccolissima parte un suo giocattolo lasciandone a noi la cura, dato che lo aveva gravemente malandato.

Sapremo cosa fare senza dover ascoltare le sue lamentele. Se lei è un tifoso della Molfetta Calcio continui ad esserlo e non induca i sostenitori a condividere le sue cattive e negative opinioni. A noi sta a cuore la Molfetta Calcio molto più di quanto stesse a lei. Se ne faccia una ragione”.

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