La rabbia dei senatori forzisti: “Chi ha scritto quel post orrendo contro una bambina deve pagare subito”
L’ondata di indignazione per le gravissime minacce rivolte a Ginevra Meloni, figlia della premier Giorgia, suscita prese di posizione dure da parte di Fratelli d’Italia. A scatenare la reazione il rilancio, su Instagram, di un post che augurava alla bambina la stessa sorte di Martina Carbonaro, la quattordicenne uccisa brutalmente ad Afragola.
La presidente del Consiglio, commentando l’accaduto sui social, ha definito il gesto “qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore”. Meloni ha invocato l’unità della politica per difendere “confini che non devono essere superati mai”.
Durissime le dichiarazioni dei senatori di Fratelli d’Italia. Per il vicepresidente vicario dei senatori Raffaele Speranzon, minacciare una bambina rappresenta “un atto di barbarie che rivela la bassezza morale di chi lo compie”. Speranzon chiede un intervento immediato delle autorità per identificare e punire i responsabili: “Chi augura la morte a una bambina non ha diritto di cittadinanza nella nostra Repubblica”.
Guido Castelli, commissario straordinario al Sisma 2016, definisce gli autori “leoni da tastiera che superano ogni limite”, richiamando a un “soprassalto di civiltà e umanità” per isolare chi diffonde odio.
Per Costanzo Della Porta, il post rappresenta “un atto di inaudita ferocia, che intreccia due crudeltà disumane”, coinvolgendo la tragedia di Afragola e l’attacco alla figlia di Meloni. Della Porta invoca una condanna unanime e misure concrete contro chi alimenta l’odio.
Paola Mancini sottolinea come l’episodio rifletta “il clima di violenza verso chi non accetta un presidente del Consiglio donna, scelto da una maggioranza elettorale”, chiedendo passi concreti per ristabilire una convivenza civile.
Per Sergio Rastrelli serve “una sanzione veloce ed esemplare”, mentre Matteo Gelmetti esorta a rispondere con “la fermezza della legge e l’unità delle istituzioni” per fermare il dissenso che degenera in odio.
Anche Ella Bucalo definisce l’accaduto “gravissimo e ignobile”, auspicando che le indagini, coordinate dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, individuino rapidamente il responsabile.
Infine, Etelwardo Sigismondi condanna le parole pronunciate da un presunto dipendente del Ministero dell’Istruzione come “aberranti”, chiedendo una reazione ferma da parte di tutte le forze politiche e istituzionali.
Il deputato Saverio Congedo ha espresso sdegno per quanto accaduto: “Minacciare di morte una bambina è quanto di più deplorevole e disumano possa esistere. Resto basito di fronte al post in cui, per attaccare il premier, si arriva all’orrore di augurare la morte alla figlia Ginevra”. Congedo ha sottolineato la necessità che simili messaggi “non restino impuniti” e ha ringraziato il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per aver disposto con prontezza gli accertamenti sul caso. “È tempo di lavorare insieme, tutte le forze politiche, per mitigare il clima di odio che con sempre maggiore insistenza fa capolino nella nostra società” ha aggiunto, esprimendo piena solidarietà alla premier Meloni e alla sua famiglia per l’ignobile vicenda.
Sulla stessa linea Dario Iaia, presidente provinciale di Fratelli d’Italia Taranto, che ha parlato di “un’ondata di ostilità inaccettabile nei confronti del nostro Presidente del Consiglio”. Iaia ha richiamato i valori del confronto democratico, affermando che “la politica dovrebbe essere basata sul dialogo costruttivo e sulla discussione delle idee, mai sull’odio o sul rancore”. Il parlamentare ionico ha infine rivolto un messaggio di sostegno a Giorgia Meloni: “In questo momento difficile siamo al suo fianco e la esortiamo a proseguire con ancor più determinazione. Stiamo lavorando per il progresso dell’Italia e per il bene dei cittadini italiani”.
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