Milano, 10 anni a Beretta e Lucci: condannati i capi ultrà di Inter e Milan

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Due pesanti condanne a dieci anni di reclusione sono state inflitte dal gup di Milano a due noti capi ultrà delle curve di San Siro. Si tratta di Andrea Beretta, ex leader della Curva Nord dell’Inter, e di Luca Lucci, guida della Curva Sud del Milan. I due sono stati riconosciuti colpevoli nell’ambito del procedimento abbreviato che ha riguardato 16 imputati, coinvolti in gravi episodi legati alla criminalità organizzata e al controllo violento del tifo organizzato.

Beretta, già collaboratore di giustizia, è stato condannato per l’omicidio di Antonio Bellocco, esponente del direttivo ultrà interista e legato alla ’ndrangheta, e per associazione a delinquere con aggravante mafiosa. Per Lucci, la pena riguarda il ruolo di mandante nel tentato omicidio di Enzo Anghinelli, ultrà rivale, e la partecipazione a un’associazione per delinquere.

Oltre alle pene detentive, il giudice ha stabilito che entrambi dovranno risarcire l’Inter, il Milan e la Lega Serie A, considerate parti lese dalle attività criminali dei due imputati. Una decisione che conferma il danno non solo d’immagine ma anche economico e sportivo subito dalle società coinvolte.

Il processo ha acceso i riflettori su una rete strutturata di criminalità che operava sotto l’egida del tifo organizzato, esercitando controllo e intimidazioni dentro e fuori gli stadi. Le indagini hanno evidenziato collegamenti con ambienti mafiosi e una gestione delle curve condizionata da logiche di potere, violenza e traffici illeciti.

La sentenza del gup milanese rappresenta un punto di svolta nella lotta al fenomeno delle curve infiltrate da criminalità organizzata, con un messaggio chiaro: il calcio non può più essere terreno fertile per violenza e illegalità mascherate da passione sportiva.

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