TRINITAPOLI- Avrebbero fruttato un business di oltre un milione di euro i dieci quintali di marijuana sequestrati dai carabinieri di Trinitapoli, in contrada Posta Pila.
L’operazione antidroga compiuta dai militari costituisce l’esito di una articolata e prolungata attività investigativa a seguito della quale, in un’area demaniale occultata dalla rigogliosa vegetazione presente, è stata rinvenuta un’intera piantagione coltivata a cielo aperto, i cui filari erano provvisti di un idoneo ed efficace sistema di irrigazione.
Le numerose piante sequestrate dai militari, del peso complessivo di circa mille chili, erano quasi pronte per essere tagliate, essiccate, e quindi immesse sul mercato criminale degli stupefacenti. Al termine delle analisi qualitative e quantitative effettuate su alcuni campioni prelevati dai militari del Laboratorio analisi sostanze stupefacenti del comando provinciale di Bari, la percentuale media di principio attivo è risultata pari a circa il 10%.
Da tale dato, moltiplicato convenzionalmente per il numero totale delle piante sequestrate, quasi 300, è stata ottenuta la quantità totale di Pap (Principio attivo puro) approssimativamente ricavabile da tutte le piante secche, indicativamente pari a quasi 25 chili, da cui sarebbe stato possibile poi ricavare oltre 750 mila dosi medie singole.
Allo stato attuale, il maxi sequestro penale di marijuana è stato operato a carico di ignoti, ma gli investigatori dell’Arma sono al lavoro per risalire all’identità degli autori dell’illecita attività criminale, che avrebbe fruttato sul mercato del narcotraffico almeno 1 milione di euro.
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