Matricidio Racale, Daniele Manni: “Non so dove ho sbagliato”

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Le parole dell’ex marito di Teresa Sommario, durante il suo funerale, e padre di Filippo, assassino reo confesso


Nella mattinata di domenica 22 giugno, nella chiesa di San Giorgio Martire, a Racale, si sono svolti i funerali di Teresa Sommario, la donna di 53 anni uccisa martedì scorso nella sua abitazione a colpi di accetta. A commettere il delitto è stato il figlio 21enne, Filippo Manni, attualmente detenuto dopo aver confessato l’omicidio. Alla base del gesto, secondo le prime ricostruzioni, ci sarebbe stato un rimprovero.

La comunità si è stretta nel dolore attorno alla famiglia, partecipando numerosa al rito funebre. Presenti in chiesa anche l’ex marito della vittima e padre del giovane, Daniele Manni, assessore comunale.

A celebrare il rito è stato il parroco don Pasquale Fabbiano, che nell’omelia si è rivolto parole a giovani e famiglie invitando tutti a riflettere sulla necessità di costruire relazioni basate su ascolto e comprensione. “Amare, capire, non condannare, non criticare. Dobbiamo prevenire e intuire certi comportamenti. Care famiglie, cari giovani, non chiudetevi, chiedete aiuto a chi può accogliere i vostri bisogni. Preghiamo per Teresa, perché trovi pace, e anche per Filippo, perché Gesù lo perdoni e gli dia la forza di ritrovarsi”.

Nel suo intervento, anche Daniele Manni, ex marito di Teresa Sommario e padre di Filippo, ha voluto ricordare la madre dei suoi figli con parole colme di amarezza e dignità: “Con Teresa è stata una bella storia, con divergenze certo, ma sempre uniti nei valori da trasmettere ai nostri figli. Il rispetto delle persone, degli animali, delle cose. Non so dove si possa aver sbagliato, ma non cambierò metodo, continuerò a trasmettere quei valori”.

Antonio Salsetti, sindaco di Racale, ha scelto di non proclamare il lutto cittadino, spiegando che “la città vive già un lutto collettivo dal momento della notizia. Ci siamo stretti in silenzio, con rispetto. Anche per non interferire con i momenti religiosi del Corpus Domini”. Una decisione che “mantiene equilibrio tra dolore e rispetto per le sensibilità religiose della comunità”.

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