Manfredonia, spari pm Galli, ass. Panunzio: “Colpita intera collettività”

“Chi semina paura troverà la reazione determinata di tutte le forze sane della società civile”

“Un gesto vile e criminale, un attacco diretto allo Stato e alla giustizia”. L’associazione antimafia Giovanni Panunzio, intitolata all’imprenditore foggiano assassinato dalla mafia il 6 novembre 1992, condanna con forza l’atto intimidatorio avvenuto la sera del 19 aprile a Manfredonia, dove ignoti hanno esploso colpi d’arma da fuoco contro l’auto della madre del pm Roberto Galli, parcheggiata nei pressi dell’abitazione di famiglia.

“Esprimiamo la nostra più ferma e incondizionata solidarietà al magistrato della Procura di Foggia – scrive il presidente Dimitri Lioi –. Colpire un magistrato significa colpire l’intera collettività e i valori democratici su cui si fonda la nostra Repubblica. Chi semina paura troverà la reazione determinata di tutte le forze sane della società civile”.

L’associazione sottolinea il proprio impegno: “Siamo intitolati a un uomo che ha pagato con la vita la scelta coraggiosa di stare dalla parte della legalità. Non resteremo in silenzio. Saremo sempre al fianco di chi lavora per un’Italia più giusta e sicura”.

Infine, l’appello alle istituzioni: “Serve una risposta decisa. Si garantisca protezione a chi è in prima linea e si assicurino alla giustizia i responsabili di questo ignobile gesto. Non c’è spazio per l’intimidazione, ma solo per legalità, coraggio e verità”.

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