Lupi nel Salento, ecco come si difendevano i nostri antenati

Di convivenza con i lupi qui nel Salento si parla già da un po’ di tempo. Il ritorno di questo straordinario predatore nei nostri territori affascina e spaventa. Abbiamo dimenticato da troppe generazioni ormai quelle buone regole di cautela e buon senso che permetttvano invece ai nostri avi di vivere in tempi in cui il lupo e i cervi popolavano le terre del Salento, pur in un mondo dove allevamento e agricoltura erano la principale fonte di reddito sia dei ricchi che dei poveri. E allora di fronte al legittimo sdegno e terrore scatenato dqll’aggressione mortale di un lupo verso un piccolo cagnolino che pure credeva di essere al sicuro tra le mura della villetta dei suoi umani, ci siamo chiesti: ma come facevano? Ecco la risposta. L’abbiamo trovata tra le masserie, Dell’Alto e Brusca, che si trovano nel parco naturale di Porto Selvaggio. Muri a secco alti, magari con una leggera pendenza ma – elemento determinante per non far scavalcare il lupo – con una bordatura che di fatto costringe il lupo in scalata ad una curvatura verso l’esterno che gli fa perdere l’equilibrio riportandolo giù. Ce ne sono di due tipi: una che fuoriesce per circa 10 centimetri ma poi prosegue tal quale per il resto dell’altezza; la seconda che si limita a inserire una sola fila di pietra viva che fuoriesce per circa 20/25 centimetri e poi il muro riprende in altezza la sua profondità originaria. Il costo? forse è eccessivo ma la Regione ogni anno finanzia a sportello dei contributi per la realizzazione di confini anti lupo. E la convivenza così comincia a sembrare l’inizio di una fiaba

int

About Author