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Legambiente: Puglia seconda per abusi edilizi sulle coste

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Reati in aumento secondo il report Mare Monstrum 2025: oltre 1.200 violazioni. Foggia e Bari le province più colpite


L’assalto del cemento illegale alle coste italiane non si arresta, e la Puglia si conferma tra le regioni più colpite. A denunciarlo è Legambiente, che ha diffuso l’anteprima del report Mare Monstrum 2025.

Nel 2024, lungo i litorali delle regioni costiere italiane, sono stati accertati 10.332 reati ambientali, in lieve aumento rispetto al 2023 (+0,7%). Al primo posto si colloca la Campania con 1.840 illeciti, seguita proprio dalla Puglia, dove sono stati rilevati 1.219 reati, pari all’11,8% del totale nazionale. Un dato in calo rispetto ai 1.442 del 2023, ma che conferma comunque la regione al secondo posto in classifica.

Tra le province pugliesi, spiccano Bari, con 724 infrazioni gravi, e Foggia, che con 514 casi entra nella top ten nazionale delle città con il maggior numero di reati costieri.

Alle spalle della Puglia si posizionano Sicilia (1.180 reati), Toscana (946) e Calabria (869). Le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Sicilia e Calabria) concentrano quasi la metà del totale nazionale, con 5.108 reati accertati, 5.377 denunce e 6 arresti.

La pressione dei controlli si è intensificata: sono stati effettuati oltre 534.000 accertamenti da parte delle forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto (+6%). Tuttavia, nonostante il calo delle denunce (-5,7%) e degli arresti (-42,9%), si registra un’impennata negli illeciti amministrativi, passati a 27.960, con un aumento dell’85,6%.

A preoccupare è anche il valore economico delle sanzioni amministrative, che ha superato i 53 milioni di euro, segnando un incremento del 46,2% rispetto all’anno precedente. Complessivamente, tra reati penali e illeciti amministrativi, nel 2024 sono state rilevate oltre 38.000 infrazioni, contro le 25.319 del 2023.

Il rapporto di Legambiente conferma, ancora una volta, quanto le coste italiane, quelle pugliesi in particolare, siano sotto costante minaccia. Il cemento selvaggio continua a compromettere paesaggi, ecosistemi e legalità, richiedendo un’azione sempre più decisa da parte delle istituzioni.

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