Salento, Carabinieri arrestano latitante nascosto in un b&b sul mare

Salento, Fine della latitanza per Carmine Mazzotta, arrestato a Torre Lapillo dopo settimane di ricerche serrate.Il 51enne, condannato per omicidio, si nascondeva a due passi dalla spiaggia. A incastrarlo è stata una lunga indagine dei carabinieri.

Torre Lapillo (LE) –
La fuga di Carmine Mazzotta, 51 anni, è terminata nella mattinata di sabato in una camera di un B&B a Torre Lapillo, a pochi metri dalle acque cristalline del Salento. Condannato a trent’anni di carcere per omicidio, Mazzotta era latitante dall’8 marzo scorso, il giorno dopo la conferma della sua pena da parte della Corte di Cassazione.

L’uomo, originario della provincia di Lecce, era stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di Gabriele Manca, un giovane di 21 anni coinvolto in traffici di droga. Il delitto, consumato il 17 marzo 1999 nelle campagne tra Lizzanello e la frazione di Merine, aveva visto il giovane vittima di una vera e propria esecuzione: colpito alle spalle da una pistola Tokarev calibro 7,62 mentre tentava di fuggire da un commando di quattro persone. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, a premere il grilletto sarebbe stato proprio Carmine Mazzotta, accusato sulla base delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia.

Dopo la condanna in primo grado e la successiva conferma in appello, la Cassazione aveva inizialmente annullato con rinvio la sentenza, imponendo un nuovo processo a Taranto. Ma il 7 marzo 2025, la condanna definitiva è infine arrivata, spingendo il 51enne a far perdere le proprie tracce.

La caccia all’uomo, condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Lecce sotto la guida del Tenente Colonnello Cristiano Marella e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, non si è mai fermata. Dopo settimane di appostamenti, osservazioni e ricognizioni, i militari hanno individuato il sospetto nascondiglio del latitante in un B&B di Torre Lapillo.
Per essere certi della sua presenza, due carabinieri, fingendosi una coppia di turisti in vacanza per il ponte festivo, si sono infiltrati nella struttura. Una volta identificata la camera in cui soggiornava Mazzotta, è scattato il blitz: le pattuglie hanno circondato il B&B e fatto irruzione cogliendolo di sorpresa.

Il latitante, registrato sotto falso nome, al momento dell’arresto era solo. Non ha opposto resistenza, apparendo anzi sorpreso dall’irruzione degli agenti. Agli investigatori ha raccontato di aver vissuto in isolamento, limitandosi a brevi passeggiate sulla spiaggia e sporadiche uscite per la spesa.
Durante la perquisizione, i carabinieri hanno trovato vari telefoni cellulari e numerose schede telefoniche, oltre a un guardaroba adatto a tutte le stagioni, segno che Mazzotta forse stava pianificando di spostarsi ancora per prolungare la sua latitanza.

L’uomo è stato immediatamente trasferito presso il carcere di Lecce, dove sconterà la pena definitiva. Intanto proseguono le indagini per ricostruire l’intera rete di fiancheggiatori che, in questi mesi, potrebbe avergli offerto aiuto e copertura.

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