UGL AUTOFERROTRANVIERI di Taranto, con il segretario territoriale Andrea Basile, e il segretario aziendale in Kyma Mobilità, Riccardo Lupoli, hanno voluto mettere in evidenza quanto sta accadendo in questi giorni all’interno dell’azienda Kyma Mobilità.
“Il Comune di Taranto, unico socio dell’azienda, ha comunicato l’intenzione di incamerare l’intero utile di bilancio del 2023, ammontante a 4 milioni e 300 mila euro. Questo risultato è stato raggiunto grazie alla dedizione e agli sforzi dei lavoratori di tutti i settori aziendali, che quotidianamente affrontano gravi problematiche: pessima viabilità, strade dissestate, mancanza di ferie dovuta alla carenza di personale, temperature estreme anche per i lavoratori d’officina, sosta e verificatori titoli di viaggio, e aggressioni fisiche e verbali ai danni degli autobus”, si legge in una nota.
“Alla luce del crescente malcontento tra i lavoratori, UGL AUTOFERROTRANVIERI ritiene che sarebbe stato più opportuno investire tali risorse per migliorare le condizioni lavorative, potenziare la sicurezza e riconoscere ai dipendenti incentivi e servizi di welfare. Migliorare il benessere dei dipendenti può infatti tradursi in un miglioramento del servizio di trasporto pubblico”, prosegue la nota.
“Il welfare aziendale potrebbe essere strutturato con agevolazioni fiscali per l’azienda, coniugando la responsabilità sociale d’impresa con piani di incentivazione per la forza lavoro. Questo approccio, benefico per i dipendenti e l’azienda, contribuirebbe a un equilibrio positivo tra vita lavorativa e privata, migliorando la qualità del servizio offerto ai cittadini”, sottolineano Basile e Lupoli.
“Le preoccupazioni dei lavoratori hanno portato alla proclamazione dello stato di agitazione e all’attivazione della prima fase delle procedure di raffreddamento, conclusasi con un incontro infruttuoso con l’sssessore alle partecipate. Di fronte alla mancanza di risposte esaustive, UGL AUTOFERROTRANVIERI ha attivato la seconda fase delle procedure, chiedendo un incontro con il prefetto di Taranto, sperando di ricostruire le relazioni con le autorità competenti e sottolineando le responsabilità pubbliche. Lo stato di agitazione, persistente da anni, sembra essere l’unica via per i lavoratori per cercare di tutelare i propri diritti, nonostante i costi che scioperi e disservizi comportano per tutti gli attori coinvolti”, concludono Lupoli e Basile.
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