Modugno. Nasconde kalashnikov, fucile rubato e droga nella casa di madre defunta: nei guai 47enne

MODUGNO- È stato notato dai carabinieri entrare in un vicolo chiuso con la propria auto e nascondere qualcosa in una siepe e hanno deciso di procedere a perquisizione personale e domiciliare: un 47enne ha nascosto un panetto di hascisc e nella casa della madre defunta un kalashnikov, un fucile da caccia, rubato e cartucce.

Sono stati i carabinieri della compagnia di Modugno ad arrestare in flagranza di reato Z. P., 47enne, per il reato di “detenzione illegale di arma da guerra, di arma comune da sparo, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti”.

È accaduto nella notte dell’1 maggio quando i carabinieri hanno notato il 47enne, già noto alle Forze dell’ordine, entrare con la propria autovettura in un vicolo chiuso del centro abitato di Modugno, scendere dall’auto e depositare qualcosa all’interno di una siepe. Fermato, e sottoposto a perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di una busta contenente un panetto di hascisc da 96 grammi e un bilancino di precisione, nonché di due distinti mazzi di chiavi, uno dei quali riferito all’abitazione della defunta madre. Pertanto, i militari hanno proceduto alla perquisizione dell’appartamento, non abitato, trovando all’interno del salone, avvolte da lenzuola a loro volta poste all’interno di sacchi per la spazzatura, un fucile mitragliatore kalashnikov, privo di calciolo e con caricatore contenente 18 cartucce, un fucile da caccia calibro 12, risultato rubato in provincia di Alessandria nel 2016 e una cartuccia, oltre a materiale vario per il confezionamento dello stupefacente.

L’arrestato, le cui responsabilità dovranno essere accertate nel corso del successivo giudizio, è stato associato, in un primo momento, agli arresti domiciliari. A seguito della convalida dell’arresto, richiesta dalla Procura della Repubblica di Bari, il gip del Tribunale del capoluogo pugliese ne ha disposto la traduzione in carcere, ove permarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Sul conto del 47enne, inoltre, risultato percettore, dal 2020, del reddito di cittadinanza, è stata avviata la procedura per la revoca del beneficio. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e le responsabilità dei due uomini dovranno essere accertate nel corso del successivo giudizio, con il confronto con la difesa.

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