ROMA – Sì alla spesa al supermercato senza Green Pass, ma senza certificazione verde o, allo stesso modo, senza il risultato di un tampone negativo, non ci si potrà recare in posta per ritirare la pensione o, magari, in banca per effettuare un bonifico allo sportello. La “stretta” sui no vax del Governo guidato da Mario Draghi diventa più chiara nell’ultimo DPCM con cui il presidente del consiglio ha indicato cosa potranno e cosa non potranno fare le persone restie alla somministrazione del vaccino.
Si potrà, quindi, fare la spesa nei negozi di alimentari al dettaglio, senza alcun limite sugli acquisti, ma anche entrare in farmacie e parafarmacie, ottici, negozi di animali e, pure, negli uffici giudiziari o di pubblica sicurezza. Per comprare le sigarette, ma anche i giornali nelle edicole, servirà almeno il green pass di base. Ingressi vietati senza certificazione verde o, almeno, il risultato di un tampone molecolare – entro le 72 ore – o antigienico – 48 ore prima.
Esigenze essenziali
In linea di massima, il nuovo DPCM, in vigore dal primo febbraio, delimita con maggiore chiarezza la tipologia di esigenze essenziali, per cui non servirà la certificazione verde. Ovvero, in sintesi, esigenze alimentari e di prima necessità, esigenze di salute, esigenze di sicurezza ed esigenze di giustizia. Il rispetto delle misure, e quindi la verifica del green pass, è a carico dei titolari degli esercizi commerciali.
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