“Non chiediamo medaglie, ma rispetto, tutele e condizioni dignitose”. Con queste parole la Ugl Matera, in occasione della Giornata internazionale dell’infermiere, rilancia un appello forte per il riconoscimento concreto della professione infermieristica. A intervenire sono Margherita Rasulo, dirigente provinciale Ugl Salute, e Pino Giordano, segretario dell’UTL Matera.
Una giornata di celebrazione, certo, ma anche di riflessione sulle difficoltà quotidiane di chi opera nel sistema sanitario. “Ogni anno vanno in pensione più infermieri di quanti ne vengano assunti. E chi resta, lo fa solo per resistenza”, sottolineano. I numeri parlano chiaro: reparti in sofferenza, personale stanco, età media sopra i 50 anni e un ricambio generazionale troppo lento.
Il sindacato evidenzia che il problema non riguarda solo le retribuzioni – comunque inadeguate – ma anche la valorizzazione professionale, le prospettive di carriera e la tutela della dignità lavorativa. A questo si aggiunge il tema, purtroppo attuale, delle aggressioni agli operatori sanitari, sempre più frequenti.
Nel messaggio diffuso per il 12 maggio, la Ugl riconosce però i passi avanti compiuti in Basilicata, elogiando l’azione dell’assessore regionale Cosimo Latronico e del presidente della IV Commissione consiliare Nicola Morea, impegnati nel rilancio della sanità territoriale. Nel 2024, l’ASM ha assunto 68 nuovi infermieri e 34 operatori sociosanitari, anche grazie alle risorse del PNRR.
“Gli infermieri non possono essere comparse, ma protagonisti della sanità” – concludono Rasulo e Giordano. “Non basta dire ‘grazie’. È il momento di investire, anche culturalmente. La salute è un diritto, e i diritti vanno difesi. Soprattutto oggi”.
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