A Taranto si accende il dibattito politico sulla gestione dei Giochi del Mediterraneo 2026. Luca Lazzàro, candidato sindaco del Centrodestra, ha evidenziato come il “Governo Conte 2” avesse stanziato 150 milioni di euro per l’organizzazione della manifestazione, cifra giudicata insufficiente per un evento di tale portata. Al contrario, ha sottolineato, il Governo guidato da Giorgia Meloni ha destinato 325 milioni di euro, di cui 275 riservati agli impianti sportivi, consentendo al Commissario Ferrarese di avviare concretamente i lavori infrastrutturali.
“Voglio ribadire che nessuno dei due Governi ha mai previsto la costruzione di un villaggio olimpico”, ha precisato Lazzàro spiegando che un’infrastruttura con 2400 stanze e servizi annessi avrebbe comportato costi non inferiori a 200 milioni di euro, oltre a un rilevante consumo di suolo. La scelta condivisa da entrambi gli esecutivi sarebbe quindi ricaduta sull’utilizzo di navi da crociera per l’alloggio degli atleti, in considerazione della carenza di strutture ricettive idonee.
Secondo Lazzàro, gli attacchi sulla mancata costruzione del villaggio sarebbero strumentali e legati a logiche di campagna elettorale: “Si tratta di polemiche pretestuose, senza un reale interesse per il futuro della città e della manifestazione”.
Non si è fatta attendere la replica di Annagrazia Angolano, candidata sindaca del Movimento 5 Stelle, che ha contestato duramente le dichiarazioni di Lazzàro. “La mancata realizzazione del villaggio per gli atleti rappresenta una perdita per Taranto, che avrebbe potuto beneficiare di un’eredità destinata alla comunità, come uno studentato universitario o una foresteria”, ha affermato.
Angolano ha ricordato come la delibera Cipe prevedesse l’impegno alla costruzione del villaggio, sottolineando che esempi concreti, come quelli di Cortina o dei Giochi del Mediterraneo a Bari e Pescara, dimostrano che è possibile realizzare tali infrastrutture in tempi brevi. “Non esiste la giustificazione dei tempi stretti”, ha aggiunto.
Sulle risorse stanziate, la candidata ha precisato che le somme iniziali, come da prassi, sono sempre soggette ad adeguamenti successivi durante lo sviluppo dei progetti. Ha poi accusato il Governo attuale di aver privilegiato l’opzione delle navi da crociera a scapito del territorio e delle imprese locali: “Si è scelta una soluzione che esclude la possibilità di una ricaduta economica duratura sulla città”.
Angolano ha infine difeso il lavoro svolto durante il Governo Conte II, citando il “Cantiere Taranto” e l’impegno del senatore Mario Turco, evidenziando come le risorse ottenute fossero mirate alla riconversione socio-economica del territorio, ora a rischio di essere vanificate.
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