Giochi del Mediterraneo, botta e risposta tra Sannicandro e Perrini

Sannicandro: “Ritardi e scelte sbagliate, occasione persa per Taranto”. Perrini: “Fu sostituito per interdizione, non per scelta politica”

Sannicandro: «Ritardi e scelte sbagliate, un’occasione persa per Taranto»

Elio Sannicandro, direttore generale del Comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo Taranto 2026, accusa il nuovo comitato e il commissario governativo Massimo Ferrarese di aver provocato ritardi e mancato dialogo con enti locali e operatori sportivi. «Da un progetto sostenibile e virtuoso si rischia di passare a un’occasione mancata – spiega in una nota -. Il vecchio comitato aveva avviato attività preparatorie, coinvolto 27 federazioni e ottenuto i primi 150 milioni per l’impiantistica. Con il cambio di governo tutto si è fermato: sospesi i fondi e commissariato il comitato, privando Regione e Comune di ogni ruolo operativo».

Perrini replica: «Fu sostituito per interdizione, non per scelta politica»

Renato Perrini, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, replica duramente: «Sannicandro dimentica che fu allontanato a seguito di un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici, legato a un’inchiesta per corruzione, estranea ai Giochi. Dopo quattro anni di immobilismo, il governo Meloni nominò un commissario straordinario e solo allora i progetti sono partiti. La struttura commissariale, in appena 15 mesi, ha approvato i progetti, bandito le gare e avviato i cantieri, compresi quelli ritenuti impossibili». E conclude: «I fatti sono chiari e documentati. Le critiche di Sannicandro oggi appaiono fuori luogo».

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