“In un’epoca in cui le notizie scorrono rapide e spesso superflue, ci sfugge l’importanza di quelle che dovrebbero farci riflettere e indignare. Mentre volgiamo lo sguardo all’informazione globale, le realtà locali, che più direttamente influenzano le nostre vite, ricevono poca attenzione. Ogni cittadino tarantino dovrebbe sentirsi toccato da ciò che sta accadendo all’interno dell’Ospedale Ss. Annunziata, in particolare nel reparto di Neonatologia e nell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN), dove il personale è allo stremo”, scrive in una nota l’associazione Genitori tarantini.
“Il dottor Giovanni Ciraci, tra i professionisti che si occupano di neonati e nuove mamme, ha denunciato una situazione insostenibile: oltre 2000 bambini nascono ogni anno a Taranto, e molti richiedono cure intensive. Eppure, il reparto è gravemente sottodimensionato. Medici e infermieri sono costretti a turni massacranti, con reperibilità continua e rinunce alle ferie, una situazione che mette in pericolo la salute stessa di questi piccoli pazienti. Se l’UTIN dovesse chiudere, neonati e gravidanze a rischio dovrebbero essere trasferiti in altre province, come Bari, Lecce o Foggia, con gravi rischi per la vita e la salute dei piccoli pazienti”, continua la nota.
“Anche l’Ordine delle Professioni Infermieristiche denuncia la fuga di personale dalle strutture del Meridione, mentre l’associazione Genitori tarantini si schiera a fianco del personale medico, pronto a sostenere qualsiasi iniziativa per difendere la sanità tarantina. La comunità deve unirsi in difesa di queste figure essenziali, in prima linea per la nostra salute e quella delle future generazioni, già messe a dura prova dall’inquinamento industriale sostenuto dalle politiche attuali. È ora di fermare l’indifferenza e ricordare che medici e infermieri, troppo spesso vittime di violenze e critiche ingiuste, meritano il nostro rispetto e il nostro supporto”, conclude l’associazione Genitori tarantini.
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