Dopo aver colpito a morte la madre con un’accetta, il 21enne ha tentato la fuga, ma è stato arrestato dai Carabinieri
Tragedia familiare nel primo pomeriggio di martedì 17 giugno a Racale, nel basso Salento. Teresa Sommario, 54 anni, è stata brutalmente uccisa all’interno della propria abitazione di via Toscana, colpita almeno cinque volte con un’accetta.
A compiere l’omicidio sarebbe stato il figlio, Filippo Manni di 21 anni, arrestato dai carabinieri dopo una breve fuga a piedi durata circa un’ora. Il corpo di Teresa Sommario, nata in Svizzera ma residente da tempo a Racale, è stato trovato nel soggiorno di casa, riverso sul divano.
Il giovane, studente di Economia alla Sapienza di Roma, era tornato in paese in occasione della festa patronale, anche se aveva deciso di abbandonare gli studi. Al momento del delitto, in casa si trovava anche un altro figlio della vittima (classe 2007), che avrebbe assistito alla scena e lanciato l’allarme. Subito dopo l’arresto, Filippo Manni è stato portato nella caserma dei carabinieri di Racale per l’interrogatorio con il pm di turno, Simona Rizzo.
Sul posto sono intervenuti i militari della Compagnia di Casarano, gli operatori del 118 e gli agenti della Polizia Scientifica.
L’aggressore ha tentato di fuggire, ma è stato bloccato dai militari lungo la strada che conduce a Torre Suda. Quando è stato rintracciato, vagava a torso nudo e sporco di sangue. L’arma del delitto, un’accetta, sarebbe stata abbandonata poco dopo l’omicidio.
Secondo le prime informazioni raccolte dagli investigatori, all’origine del gesto vi sarebbero contrasti familiari che si protraevano da tempo. Gli inquirenti stanno ora raccogliendo le testimonianze dei residenti e dei conoscenti della famiglia per ricostruire nel dettaglio le dinamiche e i motivi dell’accaduto.
La famiglia è molto conosciuta a Racale. Il padre del giovane, Daniele Manni (era separato da Teresa Sommario), è assessore all’urbanistica del Comune. Sul luogo della tragedia anche il sindaco Antonio Salsetti, che ha espresso sconcerto e dolore per l’accaduto definendosi “amico di famiglia”.
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