“L’esperienza amministrativa di Rinaldo Melucci si è conclusa, nel bene o nel male. Ora abbiamo questioni serissime da affrontare.” Così Francesco Andrea Falcone, coordinatore provinciale di CON Taranto, commenta la fine del mandato del sindaco, sfiduciato dalla maggioranza dei consiglieri comunali.
“Chi accusa ingerenze baresi finge di non vedere che nel nostro consiglio comunale non c’era alcuna presenza barese – aggiunge Falcone – A prevalere è stata la volontà di chi, pur con idee diverse, ha scelto di porre fine a un’esperienza politica divenuta insostenibile”.
Ora, secondo Falcone, la città deve affrontare una campagna elettorale con consapevolezza: “Non ci sarà un ‘salvatore’ a risolvere i nostri problemi. Il debito comunale sfiora i 250 milioni di euro e potrebbe raddoppiare con la sentenza sui BOC. Le tasse locali restano altissime, e almeno il 50% della Tari non viene riscossa”.
Tra le priorità, il coordinatore di CON Taranto indica la riorganizzazione degli uffici comunali, la gestione dei servizi nelle periferie, l’impatto del commissariamento sui Giochi del Mediterraneo e il completamento dei cantieri in corso. “Non possiamo affidare queste sfide a chi non ha esperienza amministrativa né rifiutare ideologicamente il dialogo con le istituzioni. Serve una classe dirigente competente, perché il futuro di Taranto e dei suoi 180 mila cittadini non può dipendere da scelte superficiali”, conclude Falcone.
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