“Nel suo discorso di fine anno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato della nuova cultura ecologista nata dalla mobilitazione di tanti giovani. Una mobilitazione sempre più forte, che non può e non deve essere ‘sporcata’ da deprecabili atti vandalici come quello al Senato, ma che la politica ha il dovere anche di ascoltare. Innanzitutto rifuggendo da scelte ambigue se non chiaramente anti-ecologiche come l’assurdo scudo penale sui siti strategici, recentemente reintrodotto dal governo Meloni. Ripristinare l’immunità penale sul sito ex Ilva di Taranto, dopo le diverse sentenze della Corte Costituzionale, del Tribunale di Taranto e della Corte Europea sui Diritti dell’Uomo, significa legittimare la violazione dei diritti costituzionali della tutela ambientale, del diritto alla salute e della sicurezza sul lavoro. Si torna a riconoscere così un diritto a uccidere che il MoVimento 5 Stelle aveva eliminato nel corso del governo Conte.
Chiediamo, pertanto, al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di dire no al ripristino dello scudo penale per i siti strategici, come quello dell’ex Ilva di Taranto, a tutela dei cittadini, dei lavoratori e dei tanti giovani, sempre più spesso costretti a subire gli effetti dell’inquinamento”. Lo dichiara il senatore tarantino Mario Turco, Vicepresidente del Movimento 5 Stelle.
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