Mentre resta incerto il futuro dell’ex Ilva e il suo possibile passaggio sotto bandiera azera, il ministro Adolfo Urso finisce nuovamente sotto accusa per la gestione dei fondi destinati alle bonifiche di Taranto.
Tra le criticità attribuite all’attuale governo, vi è la decisione “di sottrarre 250 milioni di euro dal fondo per la bonifica del sito industriale, risorse originariamente provenienti dalle confische ai Riva – dice in una nota Mario Turco, vicepresidente del M5S -. Dopo le polemiche sollevate dal Movimento 5 Stelle, Urso ha annunciato il ripristino di una parte di quei fondi, ma con una dotazione ridotta a soli 80 milioni, presi dai fondi europei per la coesione territoriale e subordinati all’azzeramento del residuo disponibile”.
“La situazione è ormai oltre ogni livello di decenza – denuncia Mario Turco –. Taranto ha già pagato un prezzo altissimo e non merita gli sberleffi di Meloni e Urso”.
Il Movimento ha presentato subemendamenti al decreto Ilva per ripristinare la dotazione originaria di 400 milioni. “Il governo deve smetterla di spostare i soldi come fossero palline da gioco”, conclude Turco.
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