Il legale dei proprietari di immobili del quartiere Tamburi di Taranto smentisce il ministro: “Risarcimenti non sbloccati da questo Governo”
L’avvocato Massimo Moretti, legale dei proprietari di immobili del quartiere Tamburi di Taranto danneggiati dall’inquinamento generato dallo stabilimento ex Ilva, interviene pubblicamente per contestare le recenti dichiarazioni del ministro Adolfo Urso (imprese e Made in Italy).
In un comunicato stampa, Moretti definisce “priva di fondamento” l’affermazione del ministro secondo cui il governo attuale avrebbe garantito gli indennizzi ai residenti dei Tamburi. Secondo il legale, i risarcimenti ai cittadini non sono frutto dell’iniziativa dell’esecutivo oggi in carica, ma il risultato di un lungo contenzioso giudiziario, svoltosi sia a Taranto che a Milano, con pronunce anche della Corte di Cassazione.
A sbloccare la situazione, prosegue Moretti, è stata un’iniziativa politica del 2021, quando su proposta del deputato del PD Ubaldo Pagano, eletto proprio in questa circoscrizione, venne approvata la norma istitutiva del Fondo Statale per gli indennizzi. Questo fondo consente a chi è titolare di un provvedimento giurisdizionale favorevole nei confronti della procedura di amministrazione straordinaria ex Ilva, di ottenere i risarcimenti previsti.
L’avvocato evidenzia inoltre come, nonostante la creazione del fondo, le risorse stanziate siano risultate insufficienti rispetto al numero delle richieste ammesse: per l’anno 2023, con un fondo di 3,5 milioni, i cittadini hanno ricevuto solo il 90% della somma riconosciuta, mentre nel 2024, con 4 milioni stanziati, la quota si è drasticamente ridotta al 30%.
A fronte di questa situazione, Moretti sottolinea di aver sollecitato ripetutamente i parlamentari di maggioranza del territorio e lo stesso ministro Urso affinché il fondo venisse adeguatamente integrato, senza però ricevere alcuna risposta. Secondo il legale, l’incremento delle risorse richieste sarebbe stato modesto rispetto ai finanziamenti gestiti nell’ambito della crisi ex Ilva, come i 400 milioni sottratti al fondo per le bonifiche — il cosiddetto “tesoretto dei Riva” — e destinati invece alla gestione ordinaria dell’impianto.
Moretti ricorda infine che, ancora una volta, è stato il deputato Pagano ad ottenere un risultato concreto per i cittadini, facendo approvare in Finanziaria 2025 un emendamento che ha portato il fondo da 3,8 a 4,7 milioni di euro, integrando la riduzione applicata dal governo.
In conclusione, il legale rivolge un appello al ministro Urso, chiedendo formalmente un incontro presso il suo dicastero per discutere del tema e sollecitare un concreto intervento a favore dei cittadini danneggiati.
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