Ex Ilva, incendio Afo1: pioggia di accuse contro il Governo

Bonelli, Turco, Pagano e Tacente attaccano: “Stabilimento fuori controllo, è un disastro”. E sulla nuova Aia: “Una condanna per Taranto”


Una colonna di fumo nero si è alzata, nella mattinata di mercoledì 7 maggio, dallo stabilimento ex Ilva di Taranto a seguito di un’esplosione verificatasi all’interno dell’Afo1, l’altoforno riattivato da Acciaierie d’Italia nell’ottobre scorso. L’episodio ha scatenato un’ondata di reazioni da parte di esponenti politici e del mondo associativo, che tornano a puntare il dito contro la gestione del Governo e le scelte industriali sul futuro del sito.

Bonelli: “Episodio gravissimo, a rischiare sono solo i cittadini”

Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS, ha commentato: “Un episodio gravissimo, che mette ancora una volta a rischio la salute dei cittadini e dimostra quanto siano pericolosi e fuori controllo quegli impianti. E proprio oggi, con quale coraggio il ministro Pichetto Fratin si presenta a Taranto? Non per affrontare l’emergenza, ma per una passerella elettorale”. Bonelli ha poi ricordato le origini dell’AIA del 2011, concessa dal governo Berlusconi con la ministra Prestigiacomo, e ha denunciato la proposta del Governo attuale di rinnovare un’autorizzazione che “prevede per altri 12 anni l’uso del carbone e non applica la direttiva europea sulle emissioni industriali”.

Turco: “Da Bruxelles game over definitivo”

Sulla stessa linea Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, che ha parlato di “game over definitivo” da parte di Bruxelles, dopo la lettera di costituzione in mora inviata all’Italia dalla Commissione europea. “Va fermata immediatamente l’AIA che autorizza altri dodici anni di produzione a carbone, e va sospesa la produzione alimentata da fonti inquinanti”, ha dichiarato. Turco ha definito come “soldi dei cittadini gettati alle ortiche” i 1,4 miliardi destinati alla ripresa produttiva, aggiungendo: “Serve una totale riconversione green del sito, e il ripristino dei fondi per le bonifiche. Il ritorno al ciclo integrale è il primo passo verso la chiusura definitiva”.

Pagano: “Un disastro annunciato, Governo scellerato”

Dal fronte del Partito Democratico, il deputato Ubaldo Pagano ha parlato di “disastro annunciato” e di “scelleratezza con cui questo Governo sta gestendo il dossier dell’ex Ilva”. “Il procedimento per il rinnovo dell’AIA è fermo, e le 477 prescrizioni imposte sono considerate un ostacolo invece che una tutela. Nessuna traccia dei forni elettrici o dell’accordo di programma: il Governo vuole solo sbarazzarsi della fabbrica, regalando un asset strategico a soggetti legati a interessi russi”, ha denunciato.

Tacente: “Decarbonizzazione non deve essere solo uno slogan”

A raccogliere il grido d’allarme anche il commento di Francesco Tacente, candidato sindaco per Taranto, che ha evidenziato l’impatto psicologico e sociale della vicenda sulla popolazione tarantina: “L’incendio che si è verificato all’Altoforno 1 dell’ex Ilva non è solo un episodio grave in sé: è l’ennesima conferma di quanto la nostra città continui a vivere sotto il peso dell’incertezza, della paura e della precarietà, sia sul piano della sicurezza che su quello ambientale”. Tacente ha poi aggiunto: “Ogni incidente, ogni nube, ogni sirena che risuona è un colpo inferto alla salute dei cittadini, all’ambiente, e al futuro di un’intera generazione. La decarbonizzazione non è uno slogan, è l’unica strada percorribile”.

Intanto, il Governo dovrà fornire una risposta ufficiale a Bruxelles entro due mesi. Sul tavolo rimangono aperti tutti i nodi irrisolti relativi alla sostenibilità ambientale dell’impianto, alla sicurezza della produzione e al futuro industriale ed economico della città di Taranto.

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