Ex Ilva: FdI, ‘Emiliano parla di acciaio solo davanti a telecamere’

“Ci voleva l’avvento del Governo Meloni e l’ennesimo affronto di Mittal ai tarantini perché il consiglio regionale si occupasse dell’ex Ilva. Oltre a decine di interrogazioni, dal 7 marzo scorso giaceva, non discussa, una mozione presentata dal consigliere Renato Perrini, nella quale peraltro veniva affrontato anche il problema sanitario oltre che quello occupazionale.

Nella mattinata di martedì 15 novembre, proprio in uno spirito collaborativo e per dare più forza al presidente Emiliano che giovedì prossimo rappresenterà tutta la Puglia al tavolo convocato dal ministro Urso, abbiamo concordato e firmato una mozione unitaria che impegna lo stesso Emiliano a tutelare il lavoro di 145 imprese dell’indotto, fermate in modo ingiustificato e ricattatorio da Mittal, ma soprattutto a spingere sulla riconversione tecnologica mirata alla chiusura delle fonti inquinanti.

Una riconversione che, per la verità, Emiliano aveva già ‘trattato’ non solo con l’allora governo amico, presidente Conte e ministro Di Maio, ma con tanto di slide aveva persino presentato a Bruxelles, era il 2018… Quattro anni fa! Oggi ci sarebbe piaciuto conoscere dalla voce di Emiliano cosa ne è stato di quell’impegno preso allora dal governo a guida pentastellato. Ma il presidente era a Taranto, quindi tutto il Consiglio regionale ha deciso di aspettarlo. Lo ha aspettato nonostante prima di entrare in aula si sia fermato, con il suo staff, a pranzo alla mensa regionale. Perché, è evidente che se si approva una mozione per impegnarlo al rispetto istituzionale, ma anche civile.

Ma Emiliano è rimasto pochi minuti: cronometrando, è sicuramente stato seduto più a mensa che in aula. Un comportamento irrispettoso verso l’intero Consiglio. Ancora più irrispettoso perché mentre lo attendevamo rilasciava una dichiarazione video alla stampa. È evidente che a Emiliano interessi sempre e comunque stare sotto i riflettori, piuttosto che venire in aula quanto meno a lavorare. Ormai è l’eterno assente che continua a giocare sulla pelle dei tarantini, interpretando una commedia e cambiando versione a seconda dell’interlocutore e soprattutto del Governo”.

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