Durante l’audizione alla Commissione Industria e Agricoltura del Senato sul decreto per la continuità produttiva degli impianti ex Ilva, il presidente di Confapi Taranto, Fabio Greco, ha illustrato le difficoltà delle imprese dell’indotto e avanzato proposte per superare la crisi.
Greco ha sottolineato l’urgenza di concludere la gara per la cessione dell’asset produttivo, che vede coinvolti tre grandi gruppi, ribadendo la necessità della presenza governativa nella nuova governance per garantire stabilità economica e rispetto del piano industriale. Confapi valuta positivamente l’interesse di acciaierie extraeuropee, soprattutto in vista dell’entrata in vigore del CBAM, il nuovo regolamento UE sulla tassazione delle importazioni di acciaio.
Le imprese dell’indotto, nonostante alcuni pagamenti sbloccati, restano in grave difficoltà, con il rischio concreto di fallimento e perdita di competenze strategiche per l’industria nazionale. Il decreto in discussione rappresenta un segnale positivo, ma Confapi chiede tempi rapidi e maggiori garanzie per la continuità aziendale.
Tra le proposte avanzate, l’associazione sollecita la cessione del credito corrente pro soluto, già in valutazione da Sace, e la stipula di un Protocollo di garanzia per sostenere finanziariamente le imprese dell’indotto dopo la vendita dello stabilimento. “Non bisogna perdere di vista l’obiettivo principale rendere lo stabilimento ecosostenibile, rispettando le prescrizioni ambientali e garantendo manutenzioni adeguate per la sicurezza e l’aumento della produzione”, ha dichiarato Greco.
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