Il candidato sindaco dopo l’incendio all’Altoforno 1, poi posto sotto sequestro: “Lavoratori e ambiente a rischio”
La Procura di Taranto ha disposto il sequestro dell’Altoforno 1 ipotizzando i reati di omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro e getto pericoloso di cose. L’impianto, recentemente riattivato con la presenza del ministro Adolfo Urso, è ora al centro di forti preoccupazioni per la sicurezza e l’impatto ambientale.
A commentare la vicenda è Piero Bitetti, candidato sindaco per Taranto del Centrosinistra, che chiede al Governo risposte immediate e misure concrete: “Attendiamo con rispetto risposte chiare. È urgente tutelare la salute pubblica e l’ambiente”, afferma.
Secondo Bitetti, l’incertezza che avvolge il futuro dello stabilimento sta già generando pesanti conseguenze per il territorio, compromettendo la qualità della vita dei cittadini e la sicurezza dei lavoratori. “Il provvedimento della magistratura si è reso necessario per la gravità dei rischi emersi. È tempo di agire con urgenza e responsabilità”, sottolinea.
In attesa dei risultati dei rilievi ambientali già avviati, Bitetti sollecita un piano straordinario di sicurezza per prevenire ulteriori danni e garantire la sostenibilità dell’area industriale.
“Il governo deve chiarire il percorso di vendita dell’ex Ilva e specificare gli impegni assunti per un futuro che non danneggi ulteriormente l’ambiente”, dichiara il candidato, che propone la creazione di un Tavolo Permanente di Vigilanza Ambientale, composto da istituzioni e enti di controllo, con l’obiettivo di monitorare la transizione industriale e tutelare la salute collettiva.
Infine, Bitetti annuncia l’intenzione di confrontarsi con le organizzazioni sindacali per fare il punto sulle condizioni degli impianti e definire insieme le azioni politiche necessarie: “Si potrà produrre, ma solo garantendo la sicurezza sul lavoro e il rispetto dell’ambiente”.
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