Disservizi, treni cancellati all’ultimo momento e una rete ferroviaria che continua a penalizzare Taranto. Europa Verde alza la voce dopo l’ennesimo episodio che ha coinvolto decine di passeggeri in partenza dalla stazione del capoluogo ionico.
Treno per Bari cancellato: “Manca il macchinista”
L’ultimo disagio riguarda il treno regionale diretto a Bari delle 13:40, cancellato con un annuncio surreale: “non si trova il macchinista”. Un messaggio passato dagli altoparlanti davanti a una cinquantina di passeggeri, tra cui studenti e lavoratori pendolari, destinati a restare in attesa per un’ora (forse) del treno successivo. A loro si sarebbero aggiunti anche i viaggiatori in partenza da Massafra, Palagianello e Castellaneta.
Europa Verde: “Collegamenti penalizzati, Taranto esclusa”
«È inaccettabile che a Taranto si continui a registrare una mobilità ferroviaria da terzo mondo. Non solo ci tolgono treni importanti, ma i mezzi della dorsale ionica non sono nemmeno nuovi, a differenza di quelli che viaggiano sulla costa adriatica. A questo si aggiungono disagi quotidiani come quello odierno», dichiarano Rosa D’Amato, commissaria regionale di Europa Verde, e Gregorio Mariggiò, co-portavoce provinciale.
I due esponenti dei Verdi ricordano inoltre i treni già soppressi negli ultimi mesi:
• Intercity Taranto–Roma 700 e 702
• Intercity Roma–Taranto 701 e 707
• Regionale Taranto–Napoli 4296
• Regionale Napoli–Taranto 4297
• Il Frecciarossa, ormai sparito dalla tratta
“Taranto strategica? Solo a parole”
D’Amato e Mariggiò puntano il dito contro la gestione dei trasporti: «Nulla si sa sulla platea lavaggio e sulle officine promesse, che garantirebbero manutenzione, passaggi e posti di lavoro. Eppure Taranto è definita città strategica per il Paese. Strategica per chi, se poi la si taglia fuori dai collegamenti?».
L’appello alla Regione e a Trenitalia
Europa Verde chiede ora risposte ufficiali alla Regione Puglia, all’assessora ai Trasporti Deborah Celiento, e ai vertici di Trenitalia: «Esigiamo rispetto per i cittadini tarantini e una mobilità ferroviaria all’altezza di una città europea. Taranto non può essere sempre la cenerentola dei trasporti».
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