Fratoianni: “Cinque sì possono cambiare la vita dei cittadini”. Appendino: “Sul Jobs Act spartiacque netto, mani libere al M5S”
A pochi giorni dal voto sui referendum su lavoro e cittadinanza, il tema della precarietà e delle politiche occupazionali è tornato al centro del dibattito politico a Bari, nel corso di una serie di iniziative organizzate dalla Cgil.
Tra i protagonisti della giornata Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, e Chiara Appendino, vicepresidente del Movimento 5 Stelle.
Il presidente Emiliano ha ribadito la sua storica contrarietà al Jobs Act e all’abolizione dell’articolo 18, ricordando lo scontro avuto all’epoca con l’allora segretario del Partito Democratico Matteo Renzi. “Già da tempo ero arrabbiato per l’abrogazione dell’articolo 18. Contrastai fortemente Renzi, che vedo non ha ancora compreso l’errore commesso allora”, ha dichiarato Emiliano esprimendo soddisfazione per l’opportunità offerta ora dal referendum di “contrastare finalmente il Jobs Act”, sottolineando come la riduzione delle garanzie sul lavoro non abbia prodotto né maggiore qualità né maggiori numeri occupazionali. “Se le regole consentono il licenziamento solo per giusta causa, è meglio di qualsiasi altra soluzione”, ha aggiunto.
Nel suo intervento, Nicola Fratoianni ha invece posto l’accento sull’importanza della mobilitazione popolare per cambiare il sistema. “Cinque convinti sì possono cambiare la vita delle persone senza mediazione. È per questo che a destra hanno paura e invitano al non voto: non hanno argomenti per spiegare perché la vita delle persone dovrebbe peggiorare”, ha affermato. Fratoianni ha definito il referendum uno strumento per combattere la precarietà in tutte le sue forme: “Precarietà è essere licenziati ingiustamente, non poter riavere il proprio lavoro, uscire al mattino senza sapere se si tornerà la sera per l’indebolimento dei controlli sulla sicurezza”. Il leader di Sinistra Italiana ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità di costruire convergenze politiche per contrastare il centrodestra: “La destra non è imbattibile, ma può essere sconfitta lavorando insieme. È un impegno che portiamo avanti con l’Alleanza Verdi e Sinistra”.
Più netta la posizione espressa da Chiara Appendino, che ha ribadito la volontà del Movimento 5 Stelle di mantenere una posizione autonoma e alternativa alle destre. “Il referendum è uno spartiacque: o con il Jobs Act o senza. Noi stiamo senza. Non potremo mai allearci con chi non è realmente alternativo alle destre”, ha dichiarato la vicepresidente M5S, sottolineando come il Movimento mantenga “le mani libere” e non sia disponibile a “accordicchi” per mere logiche di spartizione di potere.
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