Politiche, ecco la geografia dei collegi in Salento

I Pugliesi  torneranno alle urne: è la conseguenza naturale dell’imminente scioglimento delle Camere.
Uno snodo storico per due aspetti: le elezioni politiche si svolgeranno, per la prima volta, nel secondo semestre dell’anno, il 25 settembre; gli eletti della XIX Legislatura non saranno più 945 (630 per la Camera e 315 per il Senato) ma “solo” 600: 400 prenderanno posto fra i banchi di Montecitorio, 200 siederanno a Palazzo Madama.

La dimunizione del numero di parlamentari si produrrà con tutti i suoi effetti sulla composizione delle due assemblee legislative. Vale perciò la pena fare il punto della situazione riguardo le quote di rappresentanza che, secondo quanto contenuto nella legge elettorale in vigore, spetteranno al territorio salentino.

In base alla popolazione risultante dal censimento 2011 sono assegnati alla Puglia, in totale, 27 seggi alla Camera: 10 attraverso i collegi uninominali (ovvero nelle sfide “faccia a faccia” tra candidati delle coalizioni) e 17 con la quota proporzionale (cioè mediante una ripartizione fra tutte quelle liste che, a livello nazionale, hanno superato il famigerato sbarramento del 3%).
Il collegio 7 (Brindisi) aggrega tutti i 20 comuni della provincia brindisina; oltre al capoluogo, si segnalano per numero di residenti anche i comuni di Fasano, Francavilla Fontana e Ostuni.

Il collegio 8 (Taranto) accorpa i restanti 22 comuni della provincia di Taranto, incluso il capoluogo omonimo e i popolosi comuni di Grottaglie, Massafra e Manduria.

Il collegio 9 (Lecce) aggrega 30 comuni della provincia di Lecce e si estende dal versante adriatico, dove si trova il capoluogo, a quello ionico, dove si trovano i comuni di Nardò e Porto Cesareo.

Il collegio 10 (Galatina) comprende tutti i restanti 66 comuni della provincia di Lecce, sviluppandosi sull’estremità meridionale del territorio pugliese. I centri principali sono Galatina, Casarano e Gallipoli.

I collegi plurinominali

La suddivisione, in questo caso, è differente. Vale la pena riportarla perchè in ciascuno dei quattro collegi la composizione dei listini dei singoli partiti può variare.
Nella sostanza, i collegi Puglia 1 (tutto il foggiano e la Bat), Puglia 2 (buona parte dell’Area Metropolitana di Bari) e Puglia 3 (Murgia meridionale e tarantino) eleggeranno ciascuno 4 deputati; il collegio Puglia 4 (che abbraccia le province di Brindisi e Lecce) ne determinerà 5, per un totale di 17 eletti in Puglia dalla quota proporzionale.

Senato della Repubblica

La nuova assemblea di Palazzo Madama sarà composta da 200 componenti (esclusi i senatori a vita): 122 saranno individuati con sistema proporzionale; 74 con sistema maggioritario a turno sulla base di collegi definiti per suddivisione territoriale; 4 infine quale espressione del voto degli italiani residenti all’estero. Un elemento da non trascurare è quello relativo allo sbarramento al 3% nella quota proporzionale: in pratica, le liste che nel totale nazionale non supereranno il 3% dei voti validi non parteciperanno alla ripartizione dei 74 seggi.

Quanti senatori eleggerà la Puglia?

In base alla popolazione risultante dal censimento 2011 sono assegnati alla Puglia, in totale, 13 seggi al Senato: 5attraverso i collegi uninominali (ovvero nelle sfide “faccia a faccia” tra candidati delle coalizioni) e 8 con la quota proporzionale (cioè mediante una ripartizione fra tutte quelle liste che, a livello nazionale, hanno superato il famigerato sbarramento del 3%).

Il collegio 4 (Taranto) è costituito dall’intero territorio delle province di Taranto (escluso Martina Franca) e Brindisi. I centri più popolosi oltre ai due capoluoghi sono Fasano e Francavilla Fontana

Il collegio 5 (Lecce) è costituito dall’intero territorio della provincia di Lecce. Oltre al capoluogo, i comuni principali in base alla popolazione sono Nardò e Galatina.

Collegio plurinominale

È composto, semplicemente, dall’intero territorio regionale. In questo caso, gli otto eletti saranno ripartiti proporzionalmente fra le singole liste che avranno superato – a livello nazionale – lo sbarramento del 3%.

 

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