Edilizia, costi eccessivi materiali, il presidente Ance Taranto: “Rivedere modelli governance”

TARANTO- Continua a tenere banco la grave emergenza che vive il mondo delle costruzioni. Fabio De Bartolomeo, presidente di Ance Taranto, torna sulla questione degli eccessivi costi dei materiali e dell’energia impiegati in edilizia rivolgendosi direttamente agli amministratori della provincia ionica.

“Nei giorni scorsi abbiamo scritto al presidente della provincia e ai sindaci ionici chiedendo la loro collaborazione per gestire una situazione che appare sempre più fuori controllo.

Le stazioni appaltanti per prime, anche alla luce dell’inspiegabile dietrofront del governo di queste ore, devono prendere coscienza che l’intero sistema dei lavori pubblici sta andando verso un inevitabile collasso con la conseguenza che, presto, sarà impossibile proseguire i lavori in corso o cantierizzarne di nuovi”.

Così Fabio De Bartolomeo che, alla guida di Ance Taranto, riceve quotidianamente segnalazioni di interruzioni delle catene logistiche e di blocchi dei cicli produttivi causati dalla folle corsa dei prezzi di alcuni materiali, di gas e del carburante massicciamente impiegati in edilizia.

“La soluzione ponte, prima annunciata a conclusione del Consiglio dei ministri di venerdì scorso e poi eliminata in sede di pubblicazione del decreto legge, andava nella direzione da noi auspicata, ossia quella di sospendere temporaneamente i lavori, per cause non certo imputabili a imprese e committenti pubblici, in attesa che la situazione tornasse pian piano alla normalità”.

“Ora, in assenza di una copertura normativa ad hoc – prosegue De Bartolomeo – crediamo che l’appello rivolto ai nostri amministratori vada ribadito con forza. Imprese e Stazioni appaltanti devono trovare, da soli, una sintonia e una più stretta collaborazione per provare a salvare le opere di cui questo territorio ha immediato bisogno”.

Secondo l’Ance Taranto, una possibile soluzione è quella di rivedere i tradizionali modelli di governance delle commesse pubbliche, legati al rigido rispetto di condizioni contrattuali del tutto incoerenti con l’attuale fase emergenziale.

“Rinnoviamo l’invito rivolto a Provincia e Comuni a rivedere, in contraddittorio con gli appaltatori, i contratti sottoscritti ormai mesi fa, valutando, con la necessaria flessibilità, le singole situazioni e accordando termini più ampi o sospensioni delle lavorazioni nell’interesse comune di veder correttamente realizzata l’opera”.

De Bartolomeo ricorda infine che “in attesa dei possibili futuri provvedimenti in materia, le Stazioni Appaltanti possono comunque già intervenire ai sensi del Decreto Sostegni Ter adeguando ai prezzi correnti il quadro economico delle opere che saranno bandite.

A tal riguardo il presidente di Ance specifica che “gli elenchi prezzi disponibili, sia quello della Regione Puglia sia quelli redatti da altri Enti, fanno riferimento a contesti ed equilibri di mercato ormai lontani da quelli attuali. Occorre un impegno specifico delle Stazioni Appaltanti in tale direzione, mettendo in condizione i progettisti di condurre le necessarie analisi dei costi previsti per la realizzazione delle opere, prevedendo anche nei quadri economici una congrua quota, ben maggiore di quella che normalmente si prevede, da destinare a compensare i possibili imprevisti o da utilizzare quale ristoro dei maggiori costi sostenuti dalle imprese nell’alveo della normativa vigente che prevede appunto l’utilizzo di tali somme per contrastare gli effetti del caro-materiali e del caro-energia”.

 

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