Divieto Ue per pesca a strascico, proteste nei porti pugliesi

A Gallipoli, alle 10.00 in punto di sabato 6 maggio, si è sentito il lungo suono delle sirene delle imbarcazioni che hanno aderito all’iniziativa riunita nell’hashtag ‘#Sos_Eu_Fishing’. Questo in vista della Giornata dell’Europa del 9 maggio, indetta da Coldiretti Impresapesca in Italia.

In totale, sono stati più di 50 i pescherecci a strascico della marineria di Gallipoli che hanno partecipato alla protesta. Secondo Coldiretti, in Puglia sono quasi 500 i pescherecci che rischiano di essere “affondati” dalle nuove linee europee, che prevedono la scomparsa della pesca a strascico.

Questo settore rappresenta il 65% del pescato nazionale, operando di media non più di 130 giorni all’anno. Le nuove linee di indirizzo ad integrazione della politica comune prevedono il divieto del sistema di pesca a strascico, il che ha causato proteste da parte della Flotta Italia.

Questa tecnica è utilizzata per la pesca del “gambero rosso gallipolino”, uno dei prodotti più identitari dell’economia locale e apprezzato in tutta Italia. L’eliminazione della pesca a strascico senza la previsione di risorse adeguate per la riconversione significa per l’Italia la rinuncia ai 2/3 del pescato nazionale, aggravando ulteriormente una situazione già difficile. Infatti, nel 2022 sono stati importati in Italia oltre 1 miliardo di chili di prodotto straniero.

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