Il Comitato per la Difesa del Territorio Jonico prende atto dell’esito della recente votazione in Consiglio Comunale, che ha espresso una netta contrarietà al dissalatore del fiume Tara. Tuttavia, non c’è spazio per entusiasmo o ottimismo: senza azioni concrete, il voto rischia di rimanere solo un atto formale.
Il Comitato ricorda che già l’11 marzo 2024 il Consiglio approvò con larga maggioranza una mozione che impegnava il sindaco e l’amministrazione a opporsi all’opera, invocando il principio di precauzione. Un impegno rimasto lettera morta. Il progetto del dissalatore è andato avanti e gli interventi di tutela del Tara non sono mai stati avviati.
“La fiducia nelle istituzioni si costruisce con i fatti, non con le parole”, sottolinea il Comitato, ribadendo che il territorio non può più tollerare politiche di compromesso. Per questo, chiede tre azioni immediate:
• Atti ufficiali e vincolanti per bloccare il dissalatore, coinvolgendo Regione, Governo e UE.
• Impugnazione del provvedimento della Conferenza dei Servizi presso il TAR, visto il via libera al progetto nonostante i pareri negativi di ARPA e Soprintendenza.
• Avvio immediato degli interventi di tutela del Tara, come già richiesto un anno fa.
“La comunità non dimentica e non farà un passo indietro”, avverte il Comitato. Se la politica vuole recuperare credibilità, è il momento di dimostrarlo con atti concreti.
potrebbe interessarti anche
Taranto: caos Centrodestra su candidato sindaco, e Tacente si smarca
Taranto, ruba portafoglio e utilizza carte di credito: arrestato
Castellaneta Marina, il ponte ferroviario verrà sostituito: entriamo in cantiere
SP 58: in estate la riapertura della viabilità
Ex Ilva, Palmisano: “Silenzio UE su morti a Taranto è vergognoso”
Liste d’attesa: “Risonanza tra due anni”, la denuncia di un operaio ex Ilva