Da Bari in Brianza per uccidere l’ex moglie, condannato a 12 anni

E’ stato condannato a 12 anni di reclusione, più 3 di libertà vigilata a pena espiata, per tentato omicidio con l’aggravante della crudeltà. Un uomo di 56 anni, il 3 marzo del 2022, partì da Bari per Limbiate (Monza) con il chiaro intento di aggredire l’ex moglie. La sentenza è stata emessa da Lorenza Pasquinelli, gup di Milano, nel processo con rito abbreviato (sconto di un terzo sulla pena), a seguito delle indagini dei Carabinieri e del pm Francesca Gentilini.

Da quanto è emerso dalle indagini, l’uomo tentò di strangolarla per poi colpirla con calci e pugni e accoltellandola con diversi fendenti al torace e alla testa. Nonostante la brutale aggressione, la donna, 51 anni, abbe la forza di dare l’allarme. Sul posto arrivarono i Carabinieri e un’ambulanza per il trasporto all’ospedale San Gerardo di Monza, dove arrivò in gravi condizioni. L’uomo fu ritrovato dai militari in zona mentre si aggirava per strada con le mani ancora insanguinate: aveva con sé un coltello a serramanico.

L’ex moglie fu aggredita mentre stava salendo in auto fuori dalla sua casa. “Finalmente ti ho preso. Adesso ti devo vedere morire”, le aveva urlato lui. Dopo aver tentato di strangolarla e dopo averla accoltellata, le mise, come si legge nell’imputazione, anche “un cappello di lana” davanti a naso e bocca per non farla respirare, dicendole: “Se rimani viva non dire a nessuno che sono stato io”.

Sopravvissuta, è riuscita a farlo arrestare costituendosi parte civile nel processo, ottenendo una provvisionale di risarcimento da 30mila euro. Il giudice non ha riconosciuto alcuna attenuante per l’uomo confermando le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e dei motivi abietti.

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