Crisi Comune di Bari, sindacati Polizia Locale annunciano la protesta

Sit-in e tensione alle stelle: i sindacati denunciano promesse tradite e clima irrespirabile. “Il Comune non ascolta, ora basta”

BARI – Lunedì 5 maggio 2025 potrebbe segnare una svolta nella crisi sempre più profonda che attraversa il Comune di Bari e, in particolare, il Corpo di Polizia Locale. In concomitanza con l’incontro in Prefettura convocato tra le organizzazioni sindacali e l’Amministrazione comunale, dalle 9.00 alle 11.00 si terrà un sit-in di protesta sotto Palazzo di Città. A manifestare sarà il personale libero dal servizio, in una mobilitazione simbolica ma carica di tensione e significato.

Alla base della protesta, la rottura definitiva tra i rappresentanti dei lavoratori e l’Amministrazione guidata dal sindaco Vito Leccese. Le sigle sindacali CISL FP, UIL FPL, CSA e SULPL puntano il dito contro il mancato rispetto degli impegni sottoscritti il 24 dicembre scorso, accusando l’Amministrazione di “chiudere le porte al confronto” ora che l’attenzione mediatica sull’inchiesta Codice Interno si è affievolita.

“A dicembre avevano paura dello scioglimento, oggi tornano a ignorarci. È inaccettabile” – dichiarano all’unisono Tommaso Genchi, Michele Favia, Sebastiano Zonno e Tommaso Stella, segretari delle principali sigle.

Nel mirino, le condizioni di lavoro giudicate sempre più insostenibili all’interno della Polizia Locale: dai presunti atteggiamenti autoritari dei vertici a una rotazione dei quadri POEQ ritenuta puramente cosmetica. L’elenco delle criticità è lungo e pesante: impiego caotico nelle cosiddette “zone rosse”, scarsa trasparenza sui provvedimenti prefettizi che coinvolgono nove agenti, e un clima interno ormai “incancrenito”.

Ma la protesta travalica ormai i confini del corpo di polizia e si estende a tutto il personale del Comune, coinvolgendo circa 1800 dipendenti. I sindacati denunciano una gestione amministrativa disorganica e dannosa: fondo risorse decentrate sottostimato, progressioni economiche orizzontali 2023 bloccate, piano dei fabbisogni incoerente, e gestione distorta dello straordinario elettorale.

“Lunedì ci presenteremo in Prefettura con senso di responsabilità – fanno sapere i sindacati – ma se non arriveranno risposte concrete e impegni chiari, lo sciopero sarà inevitabile.”

Un ultimatum netto, rivolto a un’Amministrazione accusata non solo di inadempienze tecniche, ma anche di aver perso credibilità istituzionale. Il tempo, secondo i lavoratori, è scaduto. Ora tocca alla Giunta dimostrare di voler davvero cambiare rotta. Oppure rispondere davanti a tutta la città.

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