Cresce la domanda di olio extravergine bio italiano in Giappone

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Il mercato giapponese dell’olio extravergine di oliva biologico offre prospettive sempre più interessanti per i produttori italiani. Secondo i dati di FutureBytes Labs, nel 2024 il settore è stato valutato 2,5 miliardi di dollari e dovrebbe raggiungere quota 4,2 miliardi entro il 2033, grazie a un tasso di crescita annuale composto del 6,2% previsto dal 2026.

In questo scenario positivo, l’Italia si muove da protagonista. Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola, ha sottolineato l’impegno dell’associazione, che insieme al partner storico Alce Nero lavora da tempo per la promozione e la commercializzazione dell’olio extravergine biologico italiano sui mercati internazionali.

La crescente attenzione dei consumatori giapponesi verso la salute cardiovascolare, il controllo del peso e il benessere generale ha infatti spinto il segmento degli oli d’oliva bio, apprezzati anche per l’alta qualità e il posizionamento premium.

In occasione dell’Expo di Osaka, il 5 e 6 giugno, CIA – Agricoltori Italiani e Italia Olivicola organizzeranno una serie di degustazioni presso il ristorante Eataly del Padiglione Italia, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico locale ai sapori autentici dell’olio extravergine italiano, anche attraverso abbinamenti con piatti tipici giapponesi.

«Ringraziamo Alce Nero Japan per il supporto concreto alla diffusione del nostro prodotto in un contesto culturale così diverso dal nostro» ha dichiarato Sicolo, evidenziando la necessità di adattare la promozione al gusto e alle abitudini alimentari nipponiche, ad esempio proponendo l’olio italiano in abbinamento al sashimi.

L’iniziativa punta anche a rafforzare l’immagine dell’olio extravergine di oliva come simbolo del Made in Italy, legato non solo alla qualità agroalimentare ma anche ai paesaggi olivetati di regioni come il Lago di Garda, la Puglia e la Sicilia, mete frequentate ogni anno da numerosi turisti giapponesi.

«I consumatori giapponesi devono sapere che possono acquistare un pezzo d’Italia anche restando nel loro Paese, semplicemente scegliendo una bottiglia di olio extravergine biologico italiano» ha concluso Sicolo, ribadendo l’importanza strategica di questo mercato per l’intera filiera olivicola nazionale.

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