Gioia del Colle, tangenti per appalti: indagato il sindaco Mastrangelo

GIOIA DEL COLLE – Avrebbero percepito favori e tangenti in cambio della concessione di appalti. C’è anche il sindaco di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo, tra le persone sottoposte a perquisizione da parte della Guardia di Finanza del capoluogo. Con lui, indagate altre sette persone per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falso, turbata libertà degli incanti e traffico illecito di influenze.

L’operazione parte dall’inchiesta che nei mesi scorsi ha svelato un collaudato sistema corruttivo attivato da pubblici ufficiali e imprenditori, finalizzato a condizionare le modalità di scelta del contraente nel quadro di alcune procedure di gara in ambito sanitario. Analizzati due appalti banditi da altrettanti Comuni della provincia di Bari, a beneficio dello stesso imprenditore.

Tra l’altro, secondo l’accusa, sarebbe stato condizionato l’appalto per la realizzazione di scuola primaria modulare in un Comune, condividendo informazioni riservate prima della indizione della procedura d’appalto. Il responsabile unico del procedimento avrebbe ricevuto in cambio una partita di 56 quintali di legna, mentre il supporto al responsabile avrebbe accettato la promessa di 60.000 euro per predisporre all’imprenditore gli atti tecnici propedeutici all’avvio della procedura.

Riguardo a un’altra gara per la fornitura di un prefabbricato per l’adeguamento di una scuola primaria, è emerso l’utilizzo di informazioni e dati tecnici ottenuti dall’impresa che poi ha vinto. Le indagini hanno accertato l’esistenza di un mediatore (indagato per traffico illecito di influenze) il quale, avendo ottenuto informazioni privilegiate relative all’appalto, avrebbe indebitamente utilizzato i suoi rapporti con un sindaco al fine di condizionare la gara, con la promessa di una utilità pari al 10% dell’offerta economica presentata.

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