Più diritti per 580mila lavoratori e novità contrattuali. Sindacati soddisfatti: “Un passo avanti per dignità e diritti”
Dopo mesi di trattative serrate, è stata siglata la pre-intesa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del comparto Sanità 2022-2024, che riguarda oltre 580mila dipendenti non medici del Servizio sanitario nazionale: infermieri, ostetriche, tecnici e personale amministrativo. L’accordo è stato raggiunto presso l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.
Aumenti medi fino a 172 euro e novità contrattuali
Sul piano economico, il rinnovo prevede aumenti medi mensili lordi compresi tra 150 e 172 euro per 13 mensilità, finanziati con 1,5 miliardi di euro, più ulteriori risorse (circa 200 milioni) destinate a pronto soccorso, indennità di specificità e incarichi professionali. Nuovi diritti e tutele: ferie a ore, buoni pasto in smart working e aggressioni coperte da patrocinio legale
Tra le principali novità contrattuali
- Ferie fruibili a ore
- Estensione delle ferie solidali anche ai familiari di primo grado
- Valorizzazione delle prestazioni aggiuntive a 50€/ora
- Aumenti per incarichi professionali fino a 1.500 euro
- Buoni pasto per chi lavora da remoto
- Tutela legale per operatori aggrediti in servizio
- Valorizzazione economica degli autisti soccorritori
- Equiparazione economica delle ostetriche agli infermieri
- Indennità notturna maggiorata e indennità per profili sanitari laureati
- Area di elevata qualificazione accessibile anche senza laurea magistrale
- Bandi annuali obbligatori per la mobilità tra aziende sanitarie
Le firme e le posizioni sindacali
L’accordo è stato sottoscritto da Nursind, Cisl Fp, Fials, Nursing Up e UGL Salute, mentre si sono dissociati Fp Cgil e Uil Fpl, parlando di “profondo sconcerto e indignazione” per una firma ritenuta «in assenza di copertura adeguata», e preannunciando nuove mobilitazioni.
Per il ministro della Salute Orazio Schillaci, si tratta di “una buona notizia per i lavoratori e per il SSN”. Il sottosegretario Marcello Gemmato ha parlato di “riconoscimento del ruolo essenziale degli operatori”. Il presidente Aran, Antonio Naddeo, ha definito l’accordo “equilibrato e orientato al futuro”.
Sindacati soddisfatti: “Un passo avanti per dignità e diritti”
Il segretario nazionale UGL Salute, Gianluca Giuliano, ha accolto positivamente l’intesa, definendola “un passo avanti atteso e meritato per centinaia di migliaia di lavoratori”. Anche Andrea Bottega, leader del Nursind, ha evidenziato il “cambio di passo sui diritti”, pur ritenendo la parte economica “non ancora sufficiente”. Secondo Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, “è una svolta”, grazie anche all’introduzione di nuove prospettive di carriera e maggiore trasparenza sulla mobilità tra aziende. Intanto, già si guarda al prossimo rinnovo contrattuale per il triennio 2025-2027, per il quale il Governo ha assicurato nuove risorse.
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