“No alla riforma imposta dalla maggioranza, il ministro ignora il Parlamento e la democrazia”
“Il ministro Giorgetti non può decidere da solo come gestire i conti pubblici. Non esiste flessibilità senza trasparenza”. È quanto ha dichiarato in Aula il presidente dei senatori del Partito Democratico, Francesco Boccia, intervenendo nel dibattito sulle mozioni in materia di contabilità pubblica.
Secondo Boccia, la riforma in discussione rappresenta una forzatura grave. “Il ministro aveva l’occasione per confrontarsi con le opposizioni su una materia da sempre affrontata con condivisione, ma ha preferito mescolare le carte. La maggioranza approva da sola una mozione su una legge che cambia regole fondamentali, senza dialogo politico: dove sarebbe la democrazia?” ha accusato.
Nel suo intervento, Boccia ha criticato la trasformazione del Documento di economia e finanza (Def) in un semplice strumento di controllo, il Documento di programmazione finanziaria (Dpf), privo di contenuto programmatico. “Il Def serviva a delineare le traiettorie di spesa a medio termine, ora il Parlamento ha meno tempo e meno informazioni per esaminarlo” ha spiegato.
Il senatore Pd ha poi sottolineato i rischi derivanti dall’opacità di bilancio, in particolare per quanto riguarda i fondi utilizzati per coprire le nuove misure legislative, come il Fondo esigenze indifferibili (FEI) e il Fondo per gli interventi strutturali di politica economica (FISPE). “Senza una disciplina contabile chiara – ha aggiunto – non è accettabile chiedere più flessibilità”.
Infine, l’attacco più diretto: “La gestione del bilancio riguarda questioni vitali come scuola, sanità e trasporti. Le risorse non possono essere decise dal solo ministro dell’Economia nel chiuso di una stanza”. Secondo Boccia, si tratta di una riduzione della democrazia mascherata da modernizzazione.
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