È ancora caos normativo sul fronte delle concessioni balneari. E il problema non riguarda solo gli stabilimenti balneari ma anche la gestione dei porticcioli. Incertezza sul futuro dei privati e dubbi su come e in che termini rilasciare o negare le autorizzazioni della Pubblica amministrazione sono problematiche che vanno a braccetto ormai da troppi anni. Ancora una volta, in attesa che il legislatore scriva parole chiare, a intervenire nelle diatribe sono i tribunali amministrativi.
L’ultimo in ordine di tempo riguarda lo specchio d’acqua antistante il porticciolo di Torre Vado a Morciano: i concessionari ne hanno chiesto la proroga, il comune l’ha negata. Gli imprenditori si sono rivolti ai legali Antonio
Quinto e Francesco Baldassarre, e con due sentenze diverse i giudici del tribunale di via Rubichi hanno stabilito che “la proroga tecnica al 2027 è applicabile perché funzionale allo svolgimento della gara pubblica, preciisando tuttavia che, fanno sapere gli stessi legali, “affinché possano giovarsi di tale proroga, le autorità amministrative competenti devono avere già indetto la procedura selettiva o comunque avere deliberato di indirla in tempi brevissimi”.
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