Il Codacons ha annunciato l’apertura di uno Sportello per l’assistenza alle vittime dell’inquinamento industriale, a cui potranno rivolgersi sia i cittadini che le imprese per ottenere il risarcimento dei danni.
L’iniziativa è stata lanciata alla vigilia di una nuova udienza del processo d’appello legato all’inchiesta “Ambiente svenduto”, in corso a Taranto, per il presunto disastro ambientale causato dall’ex Ilva durante la gestione dei Riva.
Il processo vede coinvolti 37 imputati tra persone fisiche e tre società. In primo grado, 26 dirigenti, manager e politici furono condannati a un totale di circa 270 anni di carcere. Il Codacons, che rappresenta diverse parti civili, ha ricordato che domani la Corte d’assise d’appello scioglierà la riserva sulle questioni preliminari sollevate dalle difese, tra cui la richiesta di spostare la competenza territoriale da Taranto a Potenza.
Con l’occasione, l’associazione ha proposto l’istituzione della Giornata Nazionale contro l’Inquinamento Industriale, da celebrarsi il 10 luglio, in memoria delle vittime degli scandali legati alle cosiddette “fabbriche della morte”. Il 10 luglio 1976 fu infatti il giorno del disastro di Seveso, quando un’esplosione in un’industria chimica liberò una nube tossica contenente diossina, causando uno dei peggiori disastri ambientali della storia italiana.
Il Codacons ha inoltre ricordato altri casi di disastri ambientali nel Paese, come quelli del fiume Lambro, della discarica di Malagrotta, della Valle del Sacco e della vicenda Caffaro a Brescia, Porto Marghera, il petrolchimico di Siracusa e i Pfas in Veneto.
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