Clamoroso in Serie D: Le porte sono basse, ‘scaviamo una buca’

Domenica 19 marzo, Sangiovannese-Grosseto, valida per Girone E della Serie D, sta per cominciare. Prima del fischio d’inizio, durante le fasi di riscaldamento, i dirigenti della squadra ospite si rendono conto che l’altezza delle porte dello stadio ‘Virgilio Fedini’ di San Giovanni Valdarno non sono regolari. Così, chiedono l’intervento della terna arbitrale: metro alla mano, arriva la conferma, la traversa è più bassa di ben 10 centimetri rispetto ai 240 stabiliti dal regolamento.

A queste condizioni non si può giocare, la partita rischia di essere rinviata con conseguenze pesanti per la Sangiovannese. Dopo un consulto tra le due società, si decide di giocare. Ma come? C’è un compromesso: scavare una fossa di 10 centimetri sulla linea porta.

Però, bisogna darsi una mossa perché sono le 14,30 ed è necessario ripristinare la situazione entro le 15.15 per evitare che il direttore di gara mandi tutti a casa, come da regolamento. Così, si lavora e alle 15.05 finalmente si può scendere in campo. La partita si gioca ed è anche divertente: 3 rigori, di cui 2 sbagliati (uno per parte).

Sul campo finisce 1-1, ma il Grosseto ha fatto sapere di aver inoltrato reclamo perché “la società ospitante non ha rimediato alla problematica nonostante l’invito dell’arbitro”.

La risposta della Sangio non si è fatta attendere. “Non abbiamo ricevuto nessun tipo di comunicazione tramite FAX o posta elettronica e/o posta certificata, precedente a domenica 19 marzo 2023, riportante la richiesta di revisione della misura in questione dalla società US Grosseto – si legge in una nota -. La notifica sopraggiunta alla terna arbitrale è avvenuta poco prima dello svolgimento della partita attraverso una lettera consegnata da un dirigente del Grosseto. La Sangiovannese, riscontrata l’effettiva anomalia, ha provveduto a ristabilire l’altezza dal suolo della traversa e nel successivo sopralluogo della terna, coadiuvata dai capitani di entrambe le squadre, è stato stabilito all’unisono di giocare considerato il ripristino delle misure”. Ora la palla passa al giudice sportivo.

About Author