Ciro D’Alò

Ciro D’Alò si candida alla guida della Provincia di Taranto

Il sindaco di Grottaglie: “Scelta che non rappresenta un atto formale, ma una decisione politica chiara“


Con una dichiarazione pubblica e l’appoggio formale di numerosi amministratori locali, Ciro D’Alò, sindaco di Grottaglie, ha annunciato la sua candidatura alla presidenza della Provincia di Taranto. Una scelta che, come ha sottolineato lui stesso, “non rappresenta un atto formale, ma una decisione politica chiara”.

Secondo D’Alò, l’ente provinciale è stato troppo spesso ridotto a una “casella da occupare”, dimenticandone il ruolo istituzionale e il potenziale di supporto ai territori. La sua proposta mira a restituire centralità alla Provincia, rilanciandola come punto di riferimento per i Comuni, in particolare per quelli delle aree interne e periferiche, dove il rapporto con le istituzioni si è fatto sempre più flebile.

Il programma, come ha spiegato il primo cittadino di Grottaglie, è frutto di un confronto avviato nei mesi scorsi con amministratori, cittadini, tecnici e associazioni. “Non un libro dei sogni”, lo ha definito, ma “un patto politico con il territorio”. I temi centrali sono l’ambiente, con l’impegno a contrastare la presenza di impianti inquinanti e discariche, l’edilizia scolastica, le infrastrutture viarie, ma anche cultura, turismo, agricoltura e soprattutto lavoro.

“La Provincia può e deve tornare protagonista. Le sue competenze su scuole, strade e ambiente sono strategiche”, ha detto D’Alò sottolineando l’esigenza di una governance partecipata, fondata sul coinvolgimento costante dell’assemblea dei sindaci.

Non manca un forte richiamo alla dimensione collettiva del progetto: “Vogliamo che la Provincia torni a essere la casa dei Comuni, un luogo dove nessuno si senta più isolato. O si cambia tutto, o non cambierà niente”.

Una visione, quella del sindaco di Grottaglie, che si pone in netta discontinuità con la gestione degli ultimi anni e che punta a riportare la politica al centro delle scelte concrete: “Decidere, ascoltare, agire: è questo che dobbiamo tornare a fare”.

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