Cinque morti al deposito Eni di Calenzano: nove indagati

Ipotesi di omicidio e disastro colposo. Tra le vittime i lucani Franco Cirelli e Gerardo Pepe, dipendenti della Sergen di Grumento Nova (Potenza)

La Procura di Prato ha notificato nove avvisi di garanzia, oltre che alla società Eni spa, a sette dirigenti del gruppo e a due responsabili della società appaltatrice Sergen, nell’ambito dell’inchiesta sulle esplosioni avvenute il 9 dicembre 2024 al deposito Eni di Calenzano (Firenze), che causarono la morte di cinque operai e gravi danni.

Gli indagati dovranno rispondere delle ipotesi di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni personali. Tra loro figura anche uno dei feriti più gravi.

Due delle vittime, Franco Cirelli (50 anni) e Gerardo Pepe (45 anni), erano originari della Basilicata e dipendenti della Sergen, azienda di Grumento Nova (Potenza) specializzata nella manutenzione di impianti petroliferi.

“Un evento prevedibile e assolutamente evitabile — ha dichiarato il procuratore Giuseppe Tescaroli — frutto di un errore grave e inescusabile”.

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