CGIL Taranto ai candidati sindaco: “Basta slogan, parlate di lavoro e povertà”

Il sindacato: “Tornate ai temi veri della città, servono impegni seri su tutte le problematiche sociali”


Con una lettera aperta rivolta alla candidata e ai candidati alla carica di sindaco di Taranto, la CGIL Taranto invita a tornare a discutere di temi concreti, vertenze aperte e bisogni reali della comunità. Un appello forte che si accompagna alla presentazione di 24 punti considerati prioritari

Durante una conferenza stampa, il segretario generale Giovanni D’Arcangelo, affiancato da Tiziana Ronsisvalle e Giuseppe Romano, ha illustrato i contenuti del documento che sarà trasmesso ai sei aspiranti alla guida della città. “Questa competizione elettorale deve rappresentare un’occasione per occuparsi davvero dei problemi dei cittadini”, ha dichiarato D’Arcangelo.

Al centro della lettera anche il sostegno ai cinque quesiti referendari su lavoro e cittadinanza, che saranno sottoposti al voto l’8 e 9 giugno 2025, date che potrebbero coincidere con l’eventuale ballottaggio amministrativo. “Vogliamo sapere cosa pensano i candidati sui diritti dei lavoratori e sui residenti stranieri che da anni contribuiscono alla vita della città”, ha aggiunto il segretario.

Giuseppe Romano ha evidenziato la necessità di ripristinare un dialogo costruttivo tra amministrazione comunale e corpi intermedi, dopo anni di rapporti difficili. “Serve chiarezza sulle politiche industriali: la città deve poter esprimere la propria opinione, soprattutto attraverso le lavoratrici e i lavoratori”, ha affermato.

Tiziana Ronsisvalle ha portato l’attenzione su alcune battaglie cruciali, tra cui la tutela dei servizi educativi e la gestione degli asili nido comunali, ancora a rischio nonostante gli interventi promessi. “La pubblica amministrazione deve agire con trasparenza, garantendo chiarezza su fondi e investimenti sociali”, ha detto.

Tra le richieste della CGIL figurano il recepimento dell’agenda ONU 2030, politiche per l’invecchiamento attivo, la risoluzione delle oltre 100 vertenze lavorative ancora aperte, il rilancio del trasporto pubblico urbano e la riqualificazione delle aree industriali dismesse.

Sul tema del turismo, D’Arcangelo ha criticato la visione attuale: “Non possiamo parlare di economia turistica se il lavoro è precario, stagionale e spesso in nero. Serve un vero sviluppo, non illusioni”.

La lettera invita inoltre a un impegno concreto per garantire l’accessibilità alle nuove strutture sportive, in particolare quelle realizzate grazie al lascito infrastrutturale dei Giochi del Mediterraneo, come strumento di inclusione sociale per i giovani a rischio.

Due infine le battaglie di civiltà sottolineate: la creazione di una casa per i riders, per tutelarne diritti e sicurezza, e il recupero dei 82 beni confiscati alla mafia nel territorio comunale, da destinare a finalità sociali, in linea con l’appello di Libera Taranto.

“Questa città ha bisogno di una strategia che parta dalle persone, dal lavoro, dai diritti. Non possiamo più accettare scelte calate dall’alto o basate su slogan”, ha concluso Giovanni D’Arcangelo.

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