Il mondo della boxe piange George Foreman, morto all’età di 76 anni. L’ex campione dei pesi massimi si è spento serenamente circondato dai suoi cari, come comunicato dalla famiglia con un post sui social in cui viene ricordato come «un uomo di grande umanità, disciplina e forti valori morali».
Foreman, campione olimpico a Città del Messico nel 1968, ha collezionato 76 vittorie (68 per ko) su 81 incontri. Salito sul tetto del mondo nel 1973 battendo Joe Frazier, il suo nome è legato indissolubilmente al celebre match “Rumble in the Jungle” del 1974, quando perse il titolo contro Muhammad Ali all’ottavo round.
Il ritorno e il secondo trionfo
Ritiratosi per tre anni e divenuto ministro ordinato, tornò sul ring nel 1987. Nel 1994, a 45 anni, scrisse un’altra pagina di storia battendo Michael Moorer e riconquistando il titolo mondiale. La sua ultima sfida risale al 1997 contro Shannon Briggs.
Esempio e leggenda
La famiglia lo ricorda come «una forza rivolta al bene, un custode di valori e di esempio per le future generazioni». George Foreman resterà una leggenda non solo del ring, ma anche per il suo percorso umano.
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